Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  ottobre 13 Martedì calendario

QUELLA BUFALA SUI SOLDI DI MUSSOLINI


Già riconoscere la verità nella vita quotidiana non è facile, figuriamoci nella storia, specie quando c’è di mezzo Mussolini e il fascismo. Facile invece ribaltarla se conviene a chi comanda la macchina della cultura. E così dall’Inghilterra arriva una notizia conveniente per i poteri forti, ripresa ieri sul sito del «più serio» giornale italiano: il Corriere della Sera. Cioè: durante la Prima guerra mondiale il governo inglese, tramite i servizi segreti, «si comprò» la lealtà di Mussolini per 100 sterline al mese. Messaggio: da socialista Mussolini ha tradito i suoi compagni per vendersi ai suoi futuri nemici, quei cani inglesi, quegli imperialisti. E - guardate un po’ - per così poco. Che schifo di uomo. Che fascista! Ma cosa ha fatto: invece di sostenere da bravo socialista la pace e la neutralità italiana ha fatto il voltagabbana per diventare tifoso della guerra. La fonte della notizia è The Defence of the Realm (’La Difesa del Reame”), la storia autorizzata dei servizi segreti inglesi, scritta dal professor Christopher Andrew. Ma non è una notizia. L’unica novità è l’importo - quelle cento sterline al mese - che oggi sarebbero 6.000 euro al mese ”puliti” e che non mi sembrano pochi. Si sapeva già che Mussolini si era venduto ai perfidi inglesi, ma si sapeva in più che questa non era una notizia per un semplice motivo: è una bugia. Di provenienza sinistroide. Ovviamente.

Ecco la verità. Mussolini non tradì nessuno. Cambiava idea. Come i socialisti tedeschi e francesi, a differenza di quelli italiani. Così, il futuro Duce, direttore del quotidiano socialista ”Avanti!”, si è dimesso nell’estate del 1914 per poi fondare un nuovo quotidiano socialista: ”Il Popolo d’Italia”. L’ha fatto non, come vuole la vulgata, per soldi, ma per convinzione. Nello specifico: da socialista rivoluzionario si era reso conto di due verità che lo turbavano, cioè: (1) l’Uomo è più leale alla sua nazione che alla sua classe sociale, (2) il marxismo non dà spazio all’Uomo per cambiare la Storia. I socialisti strillavano: «Chi paga?!”». Certo, Mussolini, che non possedeva una lira, cercava ovunque soldi per il suo nuovo giornale. Indovinate da dove ha avuti i primi soldi? Dai socialisti francesi! Centomila lire nel marzo del 1915, poi 10mila lire al mese. In più, il governo francese gli ha dato dei soldi (non si sa quanti). Gli inglesi non c’erano all’inizio, solo dopo.

Il fatto che Mussolini abbia cambiato idea riguardo la guerra era perfettamente difendibile per un socialista. Ne erano prova i socialisti francesi e tedeschi, i quali decisero che la nazione era più importante dell’internazionale. Insomma, i soldi ricevuti da Mussolini non erano per convincerlo a cambiare idea, ma per sostenerlo una volta che avesse cambiato idea. Ecco perché un rapporto della polizia italiana del 1919 disse: ha cambiato idea non «per interesse o soldi». Voleva scendere in campo per cambiare il mondo. Aveva mollato il socialismo internazionalista, non il socialismo. Come disse a George Seldes, un suo biografo americano, nel 1924: «La cosa che mi ha cambiato la vita fu la guerra. La guerra dimostrava al mondo, credo, la bancarotta totale dell’internazionalismo... Avevo lottato per l’internazionalismo tutta la mia vita... poi è arrivata la guerra e prima mi sono reso conto che l’internazionalismo era morto... e poi che avevo trovato un vero dovere nella mia vita, cioè la mia patria».

A proposito dei soldi inglesi, sono arrivati tramite il tenente-colonello Samuel Hoare (più tardi Lord Templeton) dei servizi segreti inglesi nel 1917, solo nel momento nero post Caporetto. Ogni governo faceva di tutto per «comprare» giornali. Il governo tedesco, a esempio, finanziava Lenin. Con ciò? Nella mia biografia di Mussolini (Le Lettere, 2006) cito il politico e diarista inglese Sir Henry ”Chips” Channon, che scrisse: «Sam Hoare ”per una cifra molto importante” comprava il giornale (di Mussolini ndr)... quindi il denaro del governo inglese ha fatto tanto per creare la rivoluzione fascista». Perciò diciamolo: è stata la Grande guerra a creare il fascismo. Ma volendo essere cinici, come la sinistra, possiamo aggiungere: sono stati pure i socialisti francesi!