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 2009  ottobre 12 Lunedì calendario

BIN LADEN VITA PRIVATA DELL’ARCINEMICO


Il giorno in cui Osama diventò Osama fu quando vide sbarcare in Arabia Saudita un plotone di donne soldato americane. «Donne! Per difendere uomini sauditi!» cominciò a urlare. Da allora - 1991 - non s´è fermato più: con le conseguenze che purtroppo conosciamo. Quello che non conosciamo è l´altro Osama: il papà per niente tenero di 11 figli ("Ad Allah servono soldati") e il marito assai poco romantico (nemmeno un ballo e un bacio alla festa di matrimonio), il bambino terrorizzato dal padre severo ("Picchiava i ragazzi se non si mettevano in fila secondo l´altezza") e il genitore che invita la carne della sua carne ad immolarsi come suicidi... «Crescere come un bin Laden» si chiama il libro che ora esce negli Usa e svela l´Osama segreto raccontato dalla prima moglie Najwa, ora 51enne, tornata nella sua Siria alla vigilia dell´attacco alle Due Torri, e dal figlio Omar, che all´Afghanistan dei Taliban preferì otto anni fa l´occidente e adesso continua a chiedere, senza successo, la cittadinanza inglese.
Dura la vita a casa bin Laden. Najwa è sua cugina, si conoscono da quando lui aveva 9 e lei 7 anni, si sposano quando ne hanno 15 e 17, lei è una ragazza ribelle, niente velo, lezioni di tennis e pittura, ma quel ragazzino si sta sempre più radicalzzando, parla solo di religione e privazioni, niente aria condizionata (e sì che in Arabia Saudita fa caldo), niente telefoni, niente tv. Cura l´asma di Omar con fave e cipolle: medicine vietate. Una famiglia normale va in vacanza in America e che fa: la statua della Libertà se sta a New York, il ponte di San Francisco in California. Osama nel 1979 va fino a Los Angeles per andare a parlare con Abdullah Azzam, un proto-alqaedista, e parcheggia la moglie dai parenti ad Indianapolis.
Ma il peggio deve ancora venire. Quando vede le donne Usa sbarcare in Arabia lascia il paese dove ormai non è più gradito e si sposta in Sudan. Anche il campeggio diventa un incubo. Osama porta moglie e figli a fare le prove di guerriglia. Papà, ho freddo. Copriti con le foglie. Papà, ho paura di quei serpenti. Devi farti coraggio.
Poi ci sono i barbudos di Al Qaeda che girano intorno. Sarebbe da ridere non fosse tragico. La scimmietta di Omar viene scaraventata da una rupe perché lui non lo sa «ma quello è un demonio ebreo nella pelle di una scimmia». Due cuccioli vengono asfissiati per vedere quanto resistono le vittime al gas. Anche il Sudan dà il benservervito a quel pazzo: non resta che l´Afghanistan. Omar ha la sfrontatezza di chiedere quando finirà questa guerra. «Chiederesti a un musulmano quando finirà di pregare Dio?». Il ragazzo fa i bagagli e si trova in Arabia Saudita, dallo zio, un giorno di settembre del 2001. «Vieni, presto, vieni a vedere in tv che cosa ha fatto mio fratello! Vieni a vedere che cosa ha fatto tuo padre! Ha rovinato le nostre vite! Ci ha distrutti tutti...».