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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

LA SANATORIA ALLARGATA GIOVA AL GETTITO

Circa 2 miliardi nell’ipotesi minima, attorno ai 4 miliardi nell’ipotesi massima. quanto il governo si attende dall’operazione scudo fiscale "allargato", nella versione approvata ieri dell’aula del Senato.
Stime suscettibili di modifiche in corso d’opera, poiché è evidente che l’intera operazione sta per decollare proprio in questi giorni, e si potrà definitivamente dichiarare avviata – almeno dal punto di vista del perfezionamento del quadro normativo – solo ai primi di ottobre quando il decreto correttivo della legge anticrisi, in cui è stata inserita la modifica sullo scudo fiscale, sarà convertito in legge dalla Camera. Tuttavia, al momento, è questo il range di massima entro cui si muove l’esecutivo.
Di fatto, dalle simulazioni in corso tra i tecnici dell’Economia, puntualmente riprese nelle motivazioni con le quali il senatore della maggioranza Salvo Fleres ha motivato il suo emendamento, è emerso chiaramente che l’impianto originario dello scudo non avrebbe garantito il conseguimento del gettito atteso. Poiché è del tutto evidente che questa è la motivazione principale del provvedimento, si è deciso di ampliarne il raggio di azione, ricalcando in sostanza lo schema del precedente scudo del 2001. L’anticipo al 15 dicembre per il perfezionamento del rientro dei capitali e la regolarizzazione attraverso il versamento dell’imposta straordinaria del 5% (prima il termine era fissato al 15 aprile 2010) servirà nelle intenzioni del governo a reperire gran parte degli incassi già nell’anno in corso.
 la fase due della Finanziaria 2010, secondo quanto ha esplicitamente confermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Una volta acquisito il maggiore gettito, nella fase finale del dibattito parlamentare, il governo metterà in campo dunque dai 2 ai 4 miliardi di risorse aggiuntive. Le voci di spesa da coprire con tali entrate sono molteplici ed è molto probabile che buona parte dei desiderata saranno destinati a rimanere tali.
Tremonti, al momento, ha fissato le priorità, poi naturalmente si verificherà il tutto in sede politica e nella trattativa con la maggioranza: università e ricerca, rifinanziamento del «5 per mille» e delle missioni militari all’estero, detassazione del lavoro. Nella partita rientra anche il finanziamento della tranche 2010 relativa al rinnovo dei contratti pubblici, pari a 2,5 miliardi. In sostanza, la vera manovra 2010 arriverà solo a fine anno. Poi non è escluso che con il rituale decreto di fine anno si possa disporre la riapertura dei termini per accedere allo scudo, ma è evidente che la gran parte del gettito è attesa per l’anno in corso.