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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

S DEL SENATO AL MAXI-SCUDO FISCALE

Nessuno spartiacque, nessuna eccezione, nessuna scorciatoia o entrata di servizio: chi ha un procedimento in corso, quale che sia la natura del procedimento e indipendentemente dalla data di arrivo della notifica, non ha accesso allo scudo fiscale tre, come del resto è stato già per gli scudi 2001-2003. Chi invece non è oggetto di attività ispettiva o procedimento penale al momento della presentazione della dichiarazione riservata, tra il 15 settembre e il 15 dicembre, dietro pagamento dell’aliquota equivalente al 5% del capitale emerso godrà di una vasta protezione vasta sui processi e accertamenti futuri per reati tributari e societari, tra i quali anche il falso in bilancio.
 questo lo scudo fiscale in versione extra-large e tempi ridotti approvato ieri dal Senato, dopo un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione e in seguito all’abbandono dell’aula da parte dei senatori del Partito democratico. Il provvedimento passa ora alla Camera, per essere convertito in legge non più tardi del 3 ottobre. Nel testo varato da Palazzo Madama dunque è rimasto l’inciso «con esclusione dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto», in riferimento all’uso dello scudo contro il contribuente nei procedimenti tributari: un’aggiunta che ha scatenato un rincorrersi di interpretazioni e un polverone di perplessità. Secondo fonti autorevoli del ministero del Tesoro e dell’Agenzia delle Entrate, la norma è chiara: chi è oggetto di «procedimenti in corso» non può usare in nessuna circostanza lo scudo, indipendentemente dai riferimenti storici del controllo in corso (prima o dopo il 5 agosto, fino a o entro il 3 ottobre). La sola data utile ai fini della valutazione della possibilità di beneficiare o meno dello scudo è la presentazione della dichiarazione riservata con pagamento dell’aliquota.
L’emendamento Fleres, che modifica la norma sull’emersione delle ricchezze all’estero già contenuta nel decreto anticrisi varato lo scorso 5 agosto, ha allargato le maglie dello scudo dunque ma non al punto da consentire rimpatri o regolarizzazioni di capitali e patrimoni da parte di coloro già raggiunti dalla magistratura, dalla guardia di finanza, dalle ispezioni del fisco: questo paletto è stato rafforzato ed è irremovibile, come chiesto dal Quirinale.
Le altre modifiche introdotte dal testo Fleres sono numerose, sostanziali, alcune di essere politicamente controverse. Il cambiamento più lineare è l’anticipo del termine, non più il 15 aprile 2010 bensì il 15 dicembre 2009: tempi strettissimi, quasi impossibili a detta degli operatori per lo smantellamento di complessi investimenti finanziari. Nella nuova versione, intermediari e professionisti non sono tenuti a rispettare l’obbligo di segnalazione per l’antiriciclaggio: limitatamente ai reati protetti dallo scudo. Un allentamento che fortifica l’anonimato del contribuente nei confronti del Fisco garantito dal rimpatrio. Tra i potenziali "scudati" sono stati ammessi i partecipanti di imprese estere. In quanto alla punibilità penale, oltre ai reati di omessa e infedele dichiarazione ora lo scudo è esteso alle dichiarazioni fraudolente mediante fatture inesistenti, artifici, occultamento o distruzione di documenti, falso in bilancio. L’Associazione nazionale magistrati si è schierata ieri contro l’estensione dello scudo fiscale, esprimendo forte «preoccupazione »: «Il diritto penale richiede certezza ed effettività della pena, e non può tollerare un così frequente ricorso ad amnistie o sanatorie, soprattutto nel settore delicatissimo dei reati economici e fiscali», ha ammonito l’Anm,temendo che tutto questo possa minare la fiducia di chi rispetta le regole. Secca la risposta del ministro della Giustizia Angelino Alfano, per il quale «è il Parlamento sovrano che fa le leggi». Durissima ancora ieri la condanna dell’opposizione: per il segretario del Pd Dario Franceschini lo scudo «è uno schiaffo in faccia a chi paga le tasse». A spezzare una lancia a favore della norma il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, per il quale i rimpatri potranno aiutare a superare un periodo difficile.