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 2009  settembre 25 Venerdì calendario

Nostalgia. Se ricordare il passato regala un futuro in salute - Nel film "Big Fish" Edward Bloom è un uomo che ama raccontare al figlio storie incredibili sul proprio passato

Nostalgia. Se ricordare il passato regala un futuro in salute - Nel film "Big Fish" Edward Bloom è un uomo che ama raccontare al figlio storie incredibili sul proprio passato. Vere o no, quelle storie rendono uniche le loro vite e aiutano ad affrontare il dolore. Chi si aggrappa ai ricordi e ama raccontarli è in realtà il miglior medico di se stesso, e l´effetto benefico raddoppia se lo scambio di memorie avviene in gruppo. Lo dice una ricerca della Exeter University, nel Devon, che riabilita il ricordo come strumento di cura, specie se condiviso. «La medicina siamo noi - spiega il ricercatore e docente di psicologia sociale Alex Haslam, coautore dello studio - la stessa terapia, se sperimentata in gruppo o da soli, ha effetti molto diversi». Ricordare il passato, dunque,fa bene alla salute e aiuta a combattere demenza senile e infarto molto più di integratori e farmaci. Per dimostrarlo i ricercatori, in collaborazione con i colleghi dell´università del Queensland, in Australia, hanno seguito per cinque anni 650 pazienti malati di cuore, riscontrando che quelli inseriti in una terapia di gruppo miglioravano molto più velocemente di quelli curati singolarmente. «Condividere un´esperienza - continua Haslam - aiuta molto più di un farmaco. Anzi, possiamo dire che non esiste una medicina efficace quanto lo stare in compagnia». Una dimostrazione ancora più evidente i ricercatori l´hanno avuta con la seconda parte dello studio, che si è concentrato su 73 pazienti di età compresa tra i 70 e i 90 anni, ospiti delle case di cura di Cornwall e Somerset. Raggruppati a gruppi di cinque e costretti a vedersi una volta alla settimana per sei settimane di fila per chiacchierare mezz´ora, i pensionati hanno mostrato effetti sorprendenti, con un incremento del 12% delle facoltà cognitive e dell´8% di quelle mnemoniche. Non solo: i medici hanno riscontrato, in tutti, un miglioramento delle condizioni di salute, dalla normalizzazione della pressione arteriosa al rafforzamento delle difese immunitarie. «Il deterioramento del cervello non può essere arrestato, ma vengono recuperate capacità dimenticate - spiega Catherine Haslam, coautrice dello studio - Gli effetti benefici però si verificano solo quando i ricordi vengono raccontati in gruppo. Senza socialità, del resto, a cosa serve la memoria?». Dell´importanza dell´effetto-gruppo ha scritto anche il professor Antonio Lo Iacono, presidente della Società italiana di psicologia (Sips), nel libro "La sala degli specchi". «La condivisione di un ricordo ha un potere terapeutico enorme. La memoria emotiva rappresenta la nostra identità e ci rende, a seconda dei casi, più o meno forti». addirittura possibile capire, con la palpazione del diaframma, se la cattiva somatizzazione dei ricordi può portare a disturbi della respirazione, fino ad arrivare all´infarto. «Condividere il passato è importante proprio perché serve a riappropriarsi di una parte di sé», osserva. Persino il fenomeno Facebook, conclude l´esperto, è lo specchio di questo bisogno di "auto-terapia". « un social network nato per recuperare i contatti con persone che non si vedono da tempo, e quindi con il passato. Ludwig Feuerbach diceva che l´uomo è quel che mangia e noi ci nutriamo di ricordi, siamo fatti di memoria». questo, a quanto pare, l´ingrediente fondamentale della nostra sopravvivenza.