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 2009  settembre 25 Venerdì calendario

Ammazza i figli nel sonno e si uccide - Alessio e Arianna hanno vissuto l´ultimo giorno della loro vita da bambini felici

Ammazza i figli nel sonno e si uccide - Alessio e Arianna hanno vissuto l´ultimo giorno della loro vita da bambini felici. Prima di ucciderli nella sua casa di Castenaso, paese in provincia di Bologna, di «portarli via» con sé perché non avessero un futuro incerto e difficile, prima di puntare il coltello sui suoi figli e poi di gettarsi nel vuoto, Erika Mingotti ha fatto tutto come doveva essere fatto. Con ordine, con amore. La mattina la mamma ha accompagnato i bambini a scuola, Alessio di sei anni che andava in prima elementare e Arianna di quattro che invece è entrata nel cancello a fianco: faceva l´ultimo anno della materna. I soliti saluti con le altre mamme, il bacio prima di lasciarli in classe. Al pomeriggio la prima lezione di danza della piccola, c´erano anche i nonni e la mamma ha scattato fotografie alla bambina sorridente con le sue amichette. Più tardi il basket di Alessio nella palestra del paese e una promessa che la donna ha fatto all´allenatore, che sapeva di non mantenere: «Ci vediamo lunedì». Tutto normale, tutto come sempre. Ma Erika, 34 anni, impiegata in una ditta, la decisione di farla finita, di non accettare più la sua solitudine e di morire insieme ai due amatissimi figli, l´aveva presa da tempo. Le pesava la separazione dal marito, Gabriele Militello, 41 anni, commerciante di biciclette. Ha lasciato una lunga lettera alla madre, quattro pagine di foglio protocollo vergate a mano con grafia precisa e fitta. Parole ragionate, dicono gli inquirenti. «So che vi sconvolgerò, ma meditavo questo gesto da tempo», è la prima choccante frase di Erika. Traspare un senso di forte solitudine e di prostrazione in quei fogli lasciati accanto ai corpi senza vita di Alessio e di Arianna. Quando i carabinieri sono entrati nell´appartamento di via Mazzini, in una decorosa palazzina di tre piani mattoni a vista, poco dopo la mezzanotte di mercoledì, sono rimasti impietriti: «I corpi dei bambini erano adagiati sul letto matrimoniale, c´erano i segni delle coltellate alla gola di queste due creature», racconta il capitano Francesco Cattaneo della compagnia di Medicina. Sangue dappertutto, perché la donna prima di buttarsi nel cortile dal balcone - il tonfo è stato sentito da un vicino che ha dato l´allarme - si era anche tagliata le braccia. E´ morta sul colpo, anche se gli operatori del 118 hanno cercato di rianimarla. Il coltello da cucina usato per uccidere era in casa. I bambini avevano i pigiami bagnati e questo apre un mistero che solo l´autopsia disposta dal pm Marco Imparato potrà sciogliere: forse la mamma ha prima cercato di soffocare Alessio e Arianna nell´acqua. Per rendere loro la morte dolce, può essere che li abbia addormentati con sonniferi prima di colpirli. «Un caso di "delirio da rovina" - è l´espressione del procuratore reggente Massimiliano Serpi - . La donna dichiara la sofferenza per la sua esistenza non più sopportabile per ragioni personali e scrive l´intenzione di "portare con sé" i figli». «Abbiamo cresciuto i bambini come due gioielli, ci restano solo le lacrime», si disperano i nonni paterni. «Era una famiglia senza problemi, prima di quella maledetta separazione», giudica una cugina di Erika. Qualcuno sapeva che la donna era depressa, ma la maggior parte dei conoscenti dice di non aver intuito nulla. «La separazione era stata difficile, alcuni conoscenti hanno detto che lei era caduta in una profondissima depressione. Ai servizi sociali del Comune non si era rivolta», dice il vicesindaco di Castenaso Andrea Biagi. «Se avessimo capito, non l´avremmo lasciata sola, non sarebbe successo», piange un´amica. «Una donna che pensava solo ai suoi figli», assicura una vicina del condominio. «E´ una tragedia collettiva, in questa piccola comunità - dice la preside del plesso scolastico Rita Nannini -. Ricorderemo degnamente questi bambini».