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 2009  settembre 25 Venerdì calendario

Libero, gli Angelucci chiudono il rubinetto - Finito il bugdet per il potenziamento del giornale - Basta spendere

Libero, gli Angelucci chiudono il rubinetto - Finito il bugdet per il potenziamento del giornale - Basta spendere. E’ l’imperativo degli Angelucci per quel che riguarda l’editoria e in particolare Libero, il quotidiano sul quale si sono concentrati i maggiori sforzi a discapito de Il Riformista - Il rafforzamento dello staff di direzione, successivo all’addio di Vittorio Feltri passato al Giornale, ha portato allo sforamento dei conti. Tanto che il direttore generale della casa editrice, Daniele Cavaglià, avrebbe già esaurito il budget messo a disposizione dalla proprietà per l’intero 2009. Ciò avrebbe causato alcune tensioni anche perché l’arrivo a inizio agosto di Maurizio Belpietro alla direzione, non avrebbe ancora portato i benefici sperati sul fronte delle vendite: il quotidiano, in quel mese, è sceso a 111.040 copie diffuse (-8,5%). Basti dire, in termini di spesa, che la squadra di vertice annovera ben sei vicedirettori (Repubblica ne conta 5): un numero eccessivo secondo alcuni, soprattutto se si considera che la redazione è sottostaffata. Per questo c’è chi sostiene che a breve Belpietro ritoccherà il suo staff chiedendo a qualche senjor di farsi da parte o di accettare altri ruoli editoriali. Una politica che si rende necessaria per contenere i costi da lavoro che nel 2008 erano ammontati a 7,6 milioni (+5% rispetto al 2007) e che quest’anno lieviteranno notevolmente dopo la campagna acquisti di Belpietro. Questa politica dovrebbe essere condivisa dalla redazione che, dopo un iniziale sbandamento per l’addio del fondatore Feltri, si è ricompattata attorno a Belpietro. Il neo direttore è riuscito a mantenere in linea di galleggiamento le diffusioni e ora può contare sul supporto pubblicitario di Daniela Santanché che con la concessionaria Visibilia garantirà una raccolta di 14 milioni. Come detto, ai piani alti di Libero c’è però malumore perché la proprietà, rappresentata da Gianpaolo Angelucci, e la direzione sospettano che nei corridoi del giornale si annidi qualche talpa pronta a fornire informazioni sensibili ai rivali de Il Giornale (che al 30 giugno segnala perdite per 10,9 milioni).