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 2009  settembre 25 Venerdì calendario

L’export italiano torna a ruggire - a luglio la bilancia commerciale ha chiuso in attivo per 4,1 mld

L’export italiano torna a ruggire - a luglio la bilancia commerciale ha chiuso in attivo per 4,1 mld. il miglior risultato dal’98 - L’Istat segnala esportazioni in crescita del 3% rispetto a giugno, ma in un anno sono calate del 20,6% Crolla l’auto, con -37,9% - L’export italiano prova a rialzare la testa. I dati congiunturali di luglio indicano infatti che il settore si è rimesso in moto, un segnale positivo per le ricadute sull’economia italiana, da sempre trainata dalle esportazioni. Nel confronto con giugno, hanno spiegato dall’Istat, le esportazioni sono aumentate del 3,1%, mentre le importazioni hanno subito una flessione del 2,8%. A conti fatti, il saldo annuale della bilancia commerciale è stato positivo per 4,1 miliardi di euro. Mai così bene negli ultimi 11 anni: solo a luglio del 1998 il valore era stato superiore, pari a 5,7 miliardi. Il rimbalzo del commercio estero è stato accolto con entusiasmo dal ministero dello Sviluppo economico. I dati diffuso dall’Istat «rappresentano un ulteriore segnale che si sta invertendo la tendenza delle esportazioni italiane nel suo complesso e che il peggio sembra alle spalle» ha sottolineato il vice ministro Adolfo Urso, «adesso bisogna incardinare la ripresa, accompagnare le imprese sulla strada dell’internazionalizzazione» ha proseguito. Nel complesso del quadro tendenziale, però, l’andamento è tutt’altro che esaltante. Rispetto a luglio 2008, infatti, il confronto è impietoso: le esportazioni si sono ridotte di un quinto (-20,6%) e le importazioni del 27,6%. Nell’arco dei 12 mesi la contrazione delle esportazioni ha coinvolto tutti i settori tranne gli articoli farmaceutici (+3,3%), hanno spiegato da via Cesare Balbo; tra i principali comparti, si registra una flessione contenuta di alimentari, bevande e tabacchi (-0,5%) e flessioni consistenti di metalli di base e prodotti in metallo (-36,4%). Male i mezzi di trasporto, giù del 33,7%, dove hanno particolarmente sofferto le esportazioni di auto crollate del 37,9%. «I dati confermano le indicazioni positive che, nei giorni scorsi, erano emerse dai dati su fatturato e ordinativi dell’industria» hanno spiegato Fabio Pammolli e Nicola Salerno del Cerm. «La domanda esterna ha ricominciato a trainare l’attività delle imprese italiane», aggiungono gli economisti. Inoltre, è la tesi del Cerm, «l’andamento del valore medio unitario dei prodotti ci dice che negli ultimi dodici mesi i prezzi all’export hanno retto molto meglio di quelli all’import all’impatto della crisi e alla contrazione della domanda». Si tratta di un fatto «positivo», hanno aggiunto, «che testimonia il buon posizionamento delle imprese italiane sui mercati internazionali».