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 2009  settembre 25 Venerdì calendario

Micromega a Di Pietro: basta faccendieri nell’Idv - Tuttora Tonino Di Pietro, quando gli ricordano il voltafaccia di Sergio De Gregorio, se la cava così: «Lo ha spiegato anche Gesù Cristo: ogni dodici, uno tradisce

Micromega a Di Pietro: basta faccendieri nell’Idv - Tuttora Tonino Di Pietro, quando gli ricordano il voltafaccia di Sergio De Gregorio, se la cava così: «Lo ha spiegato anche Gesù Cristo: ogni dodici, uno tradisce. Visto che io una volta ho già sbagliato, significa che non sbaglierò più». Il problema è che nell’Italia dei valori la media è stata leggermente superata. Lo denuncia non un’infoiata polemica della destra ma una documentata inchiesta sul numero di MicroMega in edicola. Avete letto bene. MicroMega, la rivista diretta da Paolo Flores D’Arcais, accusata dai nemici di giustizialismo e dipietrismo, che ospita gli interventi dei magistrati impegnati, gli atti d’accusa antiberlusconiani di Marco Travaglio, che per prima ha aperto al grillismo. Il saggio s’intitola C’è del marcio in Danimarca. L’Italia dei Valori regione per regione, consta di cinquanta pagine, è stato scritto da Marco Zerbino e farà discutere. Tesi di fondo: «Esistono due anime di Idv, quella ideal-movimentista da un lato, e quella inciucista e politicante dall’altro», una situazione che «crea spesso a livello locale situazioni di stallo», e di frequente «si risolve a favore della seconda». Non troverete allora in queste pagine l’intelligente campagna elettorale di Tonino per conquistare il voto d’opinione antiberlusconiano, sedurre intellettuali importanti (da Gianni Vattimo a Giorgio Pressburger, candidati, al simpatizzante Claudio Magris), per schierare nomi impegnati della società civile (da Luigi de Magistris al simbolo antimafia Sonia Alfano). No, accusa MicroMega: «A livello locale, le ali del gabbiano arcobaleno sembrano troppo spesso zavorrate dal peso della sua contiguità a un ceto politico dai modi di fare discutibili, in molti casi approdato all’Idv dopo svariati cambi di casacca, alcuni dei quali acrobatici, e in seguito a ponderatissimi calcoli di convenienza personale. Non proprio quello che si aspetterebbe da un partito che aspira a incarnare un nuovo modo di fare politica». Se l’origine dei mali è nel partito personale («una forma di autocrazia legalizzata» nella quale «la partecipazione degli iscritti era di fatto impedita ex lege»), il primo male è che questo è diventato il partito record dei commissariamenti. In Piemonte gli ultimi congressi risalgono al 2005. In Veneto è commissariata Treviso. In Friuli sono state a lungo commissariate Udine e Pordenone. In Liguria il capo Paladini in un anno ha allestito un congresso moltiplicando le tessere (da 700 a 7000, roba che neanche il Pd). In Toscana è commissariata Lucca. In Umbria c’è un «garante» (Leoluca Orlando). Nelle Marche tutte le sezioni provinciali sono commissariate. In Campania non si fa congresso dal 2005, come in Puglia. In Calabria spopolava fino a poche settimane fa Aurelio Misiti, ex sindaco comunista di Melicucco, ex assessore della giunta Carraro a Roma, presidente (di nomina berlusconiana) del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Tonino lo ha alfin sostituito con Ignazio Messina, capo degli enti locali dell’Idv, che ha ruoli di rilievo anche in Sicilia. Piccolo particolare, Messina, per nove anni sindaco a Sciacca, è uno degli antesignani del trasversalismo: nel 2004 sostenne laggiù il candidato sindaco di Forza Italia, Mario Turturici. Tonino con Silvio, che orrore. Ma accade, e pure spesso, in Italia. In Liguria Giovanni Paladini, ex Ppi, poliziotto e segretario del Sap (uno di quelli che votarono «per affossare l’inchiesta parlamentare sul G8») tra le tante altre cose, accusa MicroMega, ha inserito in lista alle europee Marylin Fusco, «sua fiamma» (la neodipietrista, in un dibattito tv su Odeon, ebbe cuore di dire «nei confronti di Silvio Berlusconi è in atto una persecuzione»). C’è chi, in quell’entourage, è stato al centro di attenzioni dei pm per rapporti con famiglie calabresi. Zerbino racconta vita e miracoli di Nello Formisano, capo in Campania. «Insieme all’ex dc potentino Felice Belisario incarna l’ala ”pragmatica”, per così dire, dell’Idv: entrambi hanno riempito il partito delle mani pulite di faccendieri e arrivisti, in larga misura di provenienza democristiana». Grazie a Formisano - scrive - sono entrati Mimmo Porfidia (ex Udeur che verrà indagato dalla Dda di Napoli per il 416 bis), Nicola Marrazzo (attualmente capogruppo in consiglio regionale, «la sua famiglia possiede diverse imprese impegnate nel settore dei rifiuti, quattro delle quali si son viste ritirare dalla Prefettura il certificato antimafia»). entrato il leggendario Sergio De Gregorio. Formisano, in posti come Torre del Greco, San Giorgio a Cremano, Qualiano, ad aver reso normali operazioni di «Grosse Koalition alla pummarola», facendo entrare sistematicamente l’Idv in giunte di destra. Di Belisario MicroMega ricorda che ha lo stesso, diciamo così, talento trasversale; o che ha fatto arrivare al partito uomini del calibro di Orazio Schiavone, ex Udeur, condannato per esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Nelle Marche tutto è in mano a Davide Favia: l’ex fondatore di Forza Italia in quella regione! Ma tra i cambiatori di casacca si potrebbero citare Salvatore Cosma, Ciro Borriello, ovviamente Pino Pisicchio (ex dc, ppi, Rinnovamento italiano, Udeur), e il mastelliano Nello Di Nardo. Fa sobbalzare che, oltre ai tanti funzionari con guai giudiziari, ci sia stata anche la candidatura Idv alla Camera di un iscritto alla P2, Pino Aleffi. Chi leggerà MicroMega troverà tutti i nomi. Scrive Paolo Flores nell’editoriale che accompagna l’inchiesta: «C’è del marcio in Danimarca, questo si sa (almeno dal 1604). Ma se la Danimarca resta l’ultima terra di speranza per una società civile democratica, raccontare il marcio che razzola in essa, raccontarlo tutto e senza le cautele (cioè autocensure) del ”cui prodest?”, diventa un dovere verso la democrazia, e quasi un gesto d’amore». Lo capirà l’altra faccia, quella ideal-movimentista, dell’Italia dei Valori di Tonino?