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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

THE MAN IN BLACK E I SUOI AFFARI D’ORO


Tutti i conti della società del superarbitro che promuove l’immagine dei personaggi dello sport


La srl di Collina tra utili da 520 mila , azioni e bond per 1,7 mln

Non poteva chiamarsi diversamente. The man in black, l’uomo in nero, esattamente come il colore della giacchetta che ha indossato per tanti anni in tutti i campi di calcio del mondo. Qualcuno potrà anche considerarla una scelta scontata, ma di sicuro il nome che il superarbitro italiano e oggi designatore, Pierluigi Collina, ha dato alla sua società porta molta fortuna. Eh già, perché gli affari della The man in black, srl che si occupa di promuovere l’immagine di personaggi dello sport, vanta un bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 davvero d’oro. Lo dimostrano il fatturato, che ormai sfiora il milione di euro (per la precisione è cresciuto a 923.203 euro dai precedenti 904.746) e l’utile, che addirittura è stato di 523.019 euro, in aumento rispetto ai già cospicui 421.854 dell’esercizio 2007. Ma dalle pieghe del bilancio emergono ulteriori sorprese che danno la misura della potenza di fuoco di questa srl con sede a Prato. Ebbene, tra partecipazioni, obbligazioni e titoli vari la creatura dei coniugi Collina ha in pancia la bellezza di 1,7 milioni di euro. Davvero niente male.

Si è parlato dei coniugi Collina. In effetti oggi la società fa capo alla moglie dell’arbitro, Giovanna Bertolini, che ne detiene l’80% e che ne è l’amministratore unico. Il restante 20% è in mano proprio a Collina, che del resto fino al maggio del 2006 l’ha gestita nello stesso ruolo attualmente ricoperto dalla consorte.

La fortuna economica della società dipende quindi anche da tutto un pacchetto di titoli raccolti nel tempo, ma soprattutto nel corso del 2008. Tra le immobilizzazioni finanziarie, per esempio, spuntano fuori risorse per 897.770 euro, quasi il doppio rispetto ai 499.140 euro dell’anno precedente. Addirittura la casella delle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, completamente vuota nel 2007, si è riempita di risorse per un controvalore di 794.605 euro. Il documento contabile, in realtà, non è molto prodigo di dettagli nella descrizione dei vari titoli posseduti. Dice soltanto, in un flash, che «l’azienda ha acquistato obbligazioni a titolo di investimento durevole». L’unica vaga debolezza, se così la si vuole chiamare, all’interno dei conti della The man in black è rappresentata dalla brusca riduzione delle disponibilità liquide, passate dai 429.150 euro del 2007 ai 68.605 euro del 2008. Ma insomma, giusto per andare a cercare il pelo nell’uovo. Durante l’ultimo esercizio, invece, un altro elemento di spicco è rappresentato dalla rivalutazione di alcuni beni immobili di proprietà della società (il tutto sfruttando la possibilità offerta dal decreto Tremonti n. 185 del 2008, convertito nella legge n. 2 del 2009). La rivalutazione, in particolare, è stata nell’ordine dei 400 mila euro, portando così il valore delle immobilizzazioni materiali iscritte nel bilancio da 1,3 a 1,7 milioni.

In ogni caso non è del tutto sorprendente che la società dei Collina vanti massicci investimenti in attività finanziarie. Il superarbitro, infatti, in passato è stato proprio un promotore finanziario, titolare di un’azienda che portava il suo nome e che è stata definitivamente cancellata dal registro delle imprese il 28 gennaio del 2003. La società, in particolare, aveva sede a Viareggio, esattamente dove Collina si era trasferito nel lontano 1991 per esercitare la professione di consulente finanziario. E sempre a Viareggio ha sede anche l’altro braccio imprenditoriale dei coniugi Collina, quest’ultimo più vecchio, addirittura risalente al 1993. Si tratta della Doricum, una società in accomandita semplice che si occupa di commercio di articoli di bigiotteria, piuttosto conosciuta nella città toscana.