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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

GOTTI TEDESCHI, UN LIBERISTA ALLA CORTE DI BENEDETTO XVI


Un super liberista alla corte di Benedetto XIV. Ieri è stato annunciato che la presidenza dello Ior, la banca del Vaticano, toccherà a Ettore Gotti Tedeschi, piacentino, 64 anni, cinque figli.

Un banchiere di solida formazione cristiana che ha sempre avuto come riferimento il mercato. Non a caso ha scritto che i principi del liberalismo non sono figli della rivoluzione industriale e dell’etica protestante. Sono nati prima. Molto prima. Già nei monasteri medioevali funzionavano meccanismi di scambio e di concorrenza che covavano frutti destinati a diventare copiosi.

Non a caso il suo ultimo saggio si intitola «La concorrenza giusta» ed è pubblicato dall’Università Bocconi. A firmarlo anche Alberto Mingardi, animatore dell’Istituto Bruno Leoni (il più iper-liberista fra i centri italiani di analisi economica). La prefazione è di Alessandro Profumo. Una conferma che l’orizzonte culturale e scientifico del nuovo presidente dello Ior è molto ampio e pragmatico.

Fa parte dell’Opus Dei anche se racconta di essersi formato agli insegnamenti di Gianni Cantoni, animatore a Piacenza di Alleanza Cattolica. E’ anche uno dei consiglieri più ascoltati del ministro Tremonti che lo ha nominato presidente del Fondo 2i destinato a finanziare le grandi infrastrutture del Paese.

Con l’arrivo di Gotti Tedeschi la banca del Papa si prepara ad una svolta epocale. Non solo nel senso dell’etica ma anche delle strategie. La banca del vaticano guarderà con maggior attenzione al mercato e, soprattutto accentuerà la sua vocazione internazionale. Certo non si limterà a gestire il suo patrimonio di cinque miliardi. Grande ma non immenso

Il nuovo presidente dello Ior da sempre si muove con la stessa naturalezza nei salotti della finanza e nelle sale affrescate della Curia romana. Nelle stanze del potere e nelle università, coniugando capitalismo e morale cristiana. O, come recita il sottotitolo di «Denaro a Paradiso» (certamente il suo saggio più importante scritto con Rino Camilleri) «economia globale e mondo cattolico».

Gotti Tedeschi è professore di «Etica della finanza» all’università Cattolica di Milano, editorialista dell’«Osservatore Romano». Ma soprattutto è un banchiere di grande esperienza internazionale.

Oggi è l’ambasciatore in Italia del Banco Santander. Ma la sua carriera nella finanza comincia a Parigi, come consulente della Metra-Sena, per poi passare in quella vera e propria nave scuola della grande economia internazionale che è l’americana McKinsey . La stessa, tanto per capire dove si sono formati Profumo e Passera. Conosce Gianmario Roveraro, ucciso due anni fa nel parmense, protagonista negli anni ’70 e ”80 della finanza cattolica, membro dell’Opus Dei, con cui Gotti Tedeschi fonda all’inizio degli anni ’80 la banca d’investimenti Akros. Nel 1992 l’economista piacentino lascia Roveraro e la banca che ha contribuito a fondare per rispondere alla chiamata di Emilio Botin, presidente e azionista del gruppo bancario spagnolo Santander. Con Botin, anche lui molto vicino all’Opus Dei.

Ottimi e ramificati i rapporti con la Santa Sede: è considerato molto vicino a Benedetto XVI (del Santo Padre il neo-presidente Ior ha detto: «merita il premio Nobel per l’economia per la sua enciclica «Caritas in Veritate»), del segretario di Stato, Tarcisio Bertone e del prefetto della congregazione dei vescovi, Giovan Battista Re, che ha anche firmato le prefazioni ad alcuni dei suoi libri.

L’arrivo di Gotti Tedeschi non è il solo segno di cambiamento allo Ior. Collaboreranno con lui come componenti del Consiglio di Sorveglianza: Giovanni De Censi (presidente del Credito Valtellinese) e Carl Anderson, Cavaliere di Colombo. Vice presidente il banchiere tedesco Ronaldo Hermann Schmitz, rappresentante di Deutsche Bank ed unica conferma.