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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

Bilancio Alitalia meglio del previsto - La perdita sarà inferiore ai 262 milioni del piano grazie al minor prezzo del petrolio - Alitalia comincia a vedere la fine del tunnel, che dovrebbe essere raggiunta e superata in primavera «tra marzo e aprile» come ha detto ieri ai deputati della commissione Trasporti della Camera il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, accompagnato dall’amministratore delegato, Rocco Sabelli

Bilancio Alitalia meglio del previsto - La perdita sarà inferiore ai 262 milioni del piano grazie al minor prezzo del petrolio - Alitalia comincia a vedere la fine del tunnel, che dovrebbe essere raggiunta e superata in primavera «tra marzo e aprile» come ha detto ieri ai deputati della commissione Trasporti della Camera il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, accompagnato dall’amministratore delegato, Rocco Sabelli. Un appuntamento che era stato preceduto da una riunione con gli azionisti (che si è tenuta martedì) e un incontro con 2 mila dipendenti della Magliana, avvenuto sempre ieri ma in mattinata. Alitalia, ha detto Colaninno, «è stata stabilizzata» e ora «passa dalla rianimazione al reparto per completare il risanamento». Il salvataggio, comunque «è stato certificato», mentre «nei prossimi mesi, diciamo entro marzo-aprile, sulla base di un piano approvato che riteniamo ambizioso ma fattibile, puntiamo a realizzare una serie di altri interventi che mettano la Compagnia nella condizione di cogliere tutte quelle opportunità che, in Italia e fuori dall’Italia, la ripresa della domanda presenterà». I conti, del resto, starebbero andando meglio delle previsioni e secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il bilancio 2009 dovrebbe chiudersi con perdite minori di quelle previste dal piano di risanamento (262 milioni) il che farebbe scattare il piano di incentivazione Mbo 2009 per i dirigenti, la cui attivazione è prevista nel caso il valore dell’ebit rientrerà in un range compreso tra -200 e -168 mln. Un grande aiuto, oltre a una gestione più efficiente della flotta, lo starebbe dando il calo del costo del petrolio. Il piano Fenice all’origine prevedeva un costo medio intorno ai 128 dollari al barile, mentre ora Alitalia si è assicurata una copertura dei prezzi fino a tutto il 2010 intorno a 50-60 dollari il barile. Un passaggio importante del piano di rilancio sarà il ritorno a Malpensa con il marchio AirOne, destinata a diventare, se non un vero e proprio vettore low cost, un brand a prezzi competitivi. Del resto il mercato c’è, soprattutto in Lombardia, e Alitalia ha deciso di sfruttarlo. La relazione semestrale sul processo di liberalizzazione del mercato aereo che il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha appena inviato alle Camere, rileva che mentre tutti gli scali europei hanno visto calare il traffico tra il 10 e il 20% (in Italia la media è stata del 13.4%, a Bergamo l’aeroporto di Orio al Serio, grazie all’attività di Ryanair riuscirà a mantenere i livelli 2008, e anche Malpensa, nonostante i primi tre mesi difficili, chiuderà l’anno con un risultato di traffico vicino al pareggio e come ha spiegato Sabelli ieri, il movimento passeggeri dell’aeroporto di Malpensa è caratterizzato «per l’85% da un mercato low fare, tariffe full economy o comunque scontate. Solo il 15% è un traffico con tariffe premium». Ecco quindi spiegato lo spostamento di base e di collocazione di mercato di AirOne. Intanto, sul fronte delle alleanze, sempre ieri l’ad di Air France-Klm, Pierre-Henri Gourgeon in un’intervista a Les Echos, ha annunciato che «la partnership con Delta si rafforzerà con l’integrazione di Alitalia nella joint venture a partire dalla prossima estate», mentre Colaninno ha ribadito anche con accenti appassionati che l’operazione Cai non è una «truffa» per vendere Alitalia ai francesi; anzi, anche questi ultimi hanno capito «che metterci insieme potrà dare buoni risultati in futuro, perché abbiamo fatto delle cose oggi che potranno dare dei benefici». In realtà, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, di una maggiore integrazione a livello internazionale si starebbe effettivamente cominciando a discutere, senza escludere per il futuro una possibile fusione tra i principali vettori dell’alleanza, ossia Delta, AirFrance Klm e Alitalia, ma questa per ora è fantaeconomia. Nell’immediato, intanto, Colaninno e Sabelli hanno riaperto le ostilità con le Fs di Mauro Moretti. Dopo aver spiegato che i ritardi di quest’estate a Fiumicino hanno cause strutturali che sia Alitalia che Adr si sono impegnate a superare, Sabelli ha aggiunto che «sarà più facile sistemare le cose dentro Fiumicino che non all’esterno. Il collegamento ferroviario tra Roma e Fiumicino non è all’altezza. Non possiamo fare i salti mortali per ridurre a 50 minuti il volo Milano-Roma e poi far stare le persone un’altra ora in macchina per arrivare in città. Bisogna migliorare il collegamento ferroviario scardinando il monopolio di Trenitalia e facendo entrare altri operatori». Più in generale, sui rapporti con Fs, Sabelli ha detto: «Siamo concorrenti sulla Roma-Milano. Poi abbiamo discusso la definizione di un’offerta intermodale, ma tutti i nostri aeroporti non sono raggiunti dalla ferrovia. Era una bella idea ma non cammina, non ci sono le gambe».