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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

FUORI CONTROLLO 20 MILIARDI

Spese per 20 miliardi, avverte Mario Canzio, ragioniere generale dello Stato, sfuggono al controllo dei suoi uffici. Si tratta, ma il ragioniere generale non l’ha detto, di pagamenti che per lo più fanno capo alla presidenza del Consiglio e organismi dipendenti. «Occorrono revisori dei conti in tutti i settori, per monitorare le spese», ha aggiunto Canzio. E, paradosso dei numeri, ha spiegato che sempre a 20 miliardi circa corrispondono le spese in qualche misura gestibili. l’eterna questione dei fattori legislativi, delle spese stabilite per legge e di quelle che corrispondono a diritti soggettivi, rigide a meno che non vengano modificate le norme di base: il che è, spesso, impossibile.
Venti miliardi di spese sugli 800 miliardi circa del totale delle spese finali delle amministrazioni pubbliche rappresenta il 2,5 per cento. Tutto il resto, il 97,5% della spesa, è in qualche modo vincolato.
Ieri è stata diffusa la Relazione previsionale e programmatica: ne risulta un lieve miglioramento della situazione economica. Per esempio, il tasso di disoccupazione per il 2009, che il Dpef indicava a luglio scorso nell’8,8%, cala all’8,5% (era il 6,7% nel 2008). Il 2010 accuserà un peggioramento salendo all’8,8%, un po’ meno tuttavia di quanto indicato nel Dpef; rimarrà tuttavia al 7,9% nel 2012 contro il 7,7%, al 2013, previsto dal Dpef.L’inflazione è prevista quest’anno all’1% e all’1,5% nel prossimo.
Il ragioniere generale è stato ascoltato dalla commissione Bilancio della Camera nell’ambito delle audizioni sul Ddl Azzollini, il provvedimento di riforma della contabilità pubblica. Varato rapidamente dal Senato dove ha iniziato il suo percorso, rischia ora di incagliarsi a Montecitorio. Qui, infatti, si sono ridestate le diffidenze delle autonomie locali che, soddisfatte dall’approvazione della legge di delega n. 42 sul federalismo fiscale, temono che il Ddl contabile reintroduca una sorta di centralismo.
Canzio fa presente che una delle principali novità della riforma consiste proprio nell’estensione delle norme di contabilità all’intero settore delle amministrazioni, superando la frammentazione attuale. Lettura, confronto e consolidabilità dei dati dovranno essere più agevoli. Regole comuni per i bilanci consentiranno al Parlamento di svolgere il suo ruolo di decisione, indirizzo e controllo.
Il ragioniere generale non ritiene sia difficile portare avanti l’armonizzazione contabile, pur nel rispetto dell’autonomia degli enti territoriali, ma sottolinea che il Ddl Azzollini, dal nome del suo primo firma-tario a Palazzo Madama, già indica sistemi e schemi di bilancio, mentre la legge 42 li rimanda a decreti legislativi che dovranno essere emanati entro maggio 2010. «Regole contabili uniformi e schemi comuni di bilancio» sono comunque, conclude Canzio, «elementi imprescindibili per la gestione e il monitoraggio della finanza pubblica».