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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

L’editoriale dei lettori - A chi servono gli eco-incentivi per le biciclette? - Il bonus giova solo ai commercianti

L’editoriale dei lettori - A chi servono gli eco-incentivi per le biciclette? - Il bonus giova solo ai commercianti. E poi le nostre città non sono attrezzate per le due ruote. Sarebbe stato meglio destinare i fondi per nuove piste ciclabili (Vincenzo Donvito) Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha deciso di stanziare nuovi fondi per favorire l’acquisto di biciclette, visto il successo di quelli precedenti, esauriti in poco tempo. Sembrerebbe una buona notizia perché l’iniziativa si lega alla decongestione del traffico, al minor inquinamento e ai benefici per la salute di chi pedala. Ma sono benefici solo apparenti, perché la realtà è un’altra e alla fine risultano soldi statali buttati via. Succede spesso che le biciclette in vendita siano in offerta - per esempio 399 euro su un prezzo ufficiale di 500 - ma se si chiede al commerciante di applicare il bonus, il prezzo su cui applicarlo non è più quello scontato ma quello pieno. Per cui, con l’incentivo del 30% l’acquirente va a pagare 350 euro invece di 399, con un guadagno di 49 euro. A chi giova il bonus? In minima parte al consumatore, in toto al commerciante con un aggravio da parte dello Stato che si sarebbe potuto evitare. Ma l’aspetto più eclatante dell’inutilità dell’eco-incentivo è il fatto che la maggior parte delle città non sono attrezzate (o lo sono poco o malamente) per favorire una mobilità ciclistica: valgano per tutte gli esempi di Milano e Roma. I ciclisti si devono destreggiare nel traffico quasi sempre violando il codice della strada. Non solo: i pericoli fisici di questo zigzagare sono altissimi, sia per i possibili incidenti sia per l’inalazione di gas di scarico, e così i benefici salutisti dell’uso della bici vanno a ramengo. A questo punto, dove c’è, tanto vale fruire del bike-sharing... Non sarebbe quindi stato meglio che questi incentivi statali fossero destinati a rendere le città più ciclisticamente percorribili? Non è un caso che le poche città con piste ciclabili decenti hanno un numero di praticanti elevatissimo, e senza bisogno di bonus per gli acquisti. Se pensiamo, per esempio, che in Olanda stanno realizzando da tempo anche le autostrade per biciclette (per favorirne l’uso anche da parte dei pendolari lavorativi), ci assale un senso di sconforto in confronto all’atteggiamento dei nostri governanti, che non riescano ad andare mai oltre gli aspetti di facciata. presidente Aduc, 56 anni, Firenze