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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

L’INDUSTRIA DELLE SFILATE


Quanto durano le sfilate di Milano Moda Donna, che collezioni presentano e quanti stilisti ci sono?
Le sfilate sono iniziate ieri ma i primi grandi nomi sono in calendario da oggi. Il sipario si chiude mercoledì 30 settembre. Le collezioni in passerella sono quelle femminili per la primavera/estate del 2010. Si tratta di 97 sfilate per 89 marchi e di 135 presentazioni in show room.
Quali sono le «capitali della moda» nel mondo?
Sono quattro e hanno caratteristiche diverse. New York è la capitale delle strategie di marchio e del marketing, Londra è un laboratorio di creatività ma non ha dietro un sistema industriale come quello italiano, Parigi è il palcoscenico di parte della moda francese. di questi giorni la classifica stilata dal Global Language Monitor di Austin, Texas, che indica ufficialmente Milano come «capitale mondiale della moda». Qui sfila l’85 per cento del made in Italy, un comparto da 700 mila addetti e 30 mila aziende.
Qual è il volume d’affari della moda italiana?
Gli ultimi dati risalgono al giugno scorso e riguardano il consuntivo del 2008, che si è chiuso con un saldo attivo di 16 miliardi di euro. In questi giorni dovrebbero uscire le previsioni per il 2009 e si parla di un calo di fatturato a due cifre e di saldo quasi dimezzato.
A quando risale la prima sfilata di moda italiana?
Al 12 febbraio 1951, quando un privato, Giovanni Battista Giorgini, organizzò in una villa fiorentina una sfilata di modelli italiani per pochi compratori americani e giornalisti. Un anno, dopo il Comune di Firenze apriva le porte della Sala Bianca di Palazzo Pitti dove a ogni stagione la passerella ospitava nuovi nomi. A Milano la prima sfilata ufficiale della Camera della Moda risale all’ottobre 1979; prima si svolgevano sfilate private negli atelier di stilisti come Missoni, Krizia, Ferrè.
Dove si svolgono le sfilate e perché, con la nuova fiera di Rho firmata Fuksas, la moda resta in città?
Le sfilate si svolgono al mattino nelle sale del centro congressi Milano Fashion Center, al pomeriggio sono in giro per la città. Alcuni stilisti hanno sedi proprie: Armani ha un teatro in zona Tortona, Gucci, Dolce & Gabbana e Prada in Porta Venezia. Altri sfilano in giardini e, oggi per la prima volta dopo 25 anni, in piazza Duomo. I tempi stretti fanno sì che il «popolo della moda» preferisca non spostarsi fuori città.
Alta moda, prêt-à-porter e fast fashion: differenze?
L’alta moda è: un capo-una cliente, quindi clientela e indotto limitato. Prêt-à-porter vuol dire moda in serie. Il made in Italy è prêt-à-porter alto. Il fast fashion è un segmento intermedio fra stilisti e grandi catene.
Quanto dura una sfilata e quante uscite prevede?
Dai 12 ai 15 minuti per 46-48 uscite. Con illustri eccezioni. Gucci ai tempi di Tom Ford ne faceva solo 38.
Quali sono le operazioni e i tempi del «dietro le quinte»?
L’allestimento può richiedere due giorni o qualche ora. Trucco e capelli da 15 minuti a tre ore, un cambio d’abito della modella (aiutata da una vestierista) 30 secondi.
Cosa sono casting, styling e fitting?
Il casting è la selezione delle modelle 3 giorni prima della sfilata, lo styling è la messa a punto di un look che poi viene provato addosso alla modella nel fitting. Lì si scattano delle Polaroid che poi vengono ordinate su una «lavagna» con l’ordine delle uscite.
Quanto costa una sfilata e quanto guadagna una modella?
Una sfilata costa dai 50 ai 300 mila euro, una modella guadagna da 1000 a 50 mila euro (pochissime) a sfilata.
Chi sono le modelle che hanno fatto la differenza?
Le top di fine Anni Ottanta-primi Novanta. Le lanciò Gianni Versace chiedendo loro di non fare i manichini ma di esprimere la propria personalità: nacquero le dive Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Schiffer. Oggi c’è la modella cool di stagione.
Dove si formano i nuovi stilisti?
Nelle scuole milanesi Marangoni, Ied, Secoli, Naba. E poi nella fiorentina Polimoda. All’estero al Fit di New York, alla St. Martins di Londra, alla Royal Academy di Anversa. La Camera della Moda Italiana dà loro supporto e visibilità con l’«Incubatore della moda» e alcuni partecipano al concorso di Vogue «Who’s on Next».
Che fine fanno i vestiti «immettibili» che si vedono solo in sfilata?
Alcuni si chiamano «flash di sfilata» e sono capi speciali creati per fare spettacolo. Possono finire negli archivi delle case di moda o, come gli altri, seguire la trafila: campagna vendita in show room per 20 giorni, poi agli uffici stampa per i servizi fotografici.