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 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

IL REGALO AGLI EVASORI


Venghino signori, venghino che c´è lo scudo! Il Tesoro ha bisogno di soldi. Lo scudo è semplice e conveniente per gli evasori buoni. Ma da oggi c´è una ghiotta sorpresa anche per i cattivelli che hanno commesso dei reati: avete falsificato i bilanci? Emesso fatture false? Stipulato contratti per transazioni inesistenti? Distrutto documenti? Tranquilli, per lo scudo non c´è problema.

Perché il Tesoro ha bisogno dei vostri soldi! Attenzione però, evasori senza scudo: per voi c´è l´uomo nero. questo il messaggio della campagna pubblicità progresso, che ha riempito l´estate con storie di paradisi fiscali diventanti bolge infernali, e di evasori smascherati: settimana scorsa è toccato a Rocco Siffredi; per nuove storie con nomi più altisonanti c´è tempo, perché la campagna pubblicitaria andrà avanti fino alla conclusione dello scudo.
Ma quanti soldi rientreranno? Il Tesoro tace. La cifra più gettonata è 100 miliardi: quindi 5 per le casse di uno Stato Italiano che ogni anno ne spende 775. Se la credibilità di un Governo si misura dalla sua capacità di escutere le imposte, il Governo italiano è messo male. Giustamente preoccupato di difenderne la reputazione, Tremonti ha fatto notare che nel civilissimo regno di Sua Maestà britannica, stanno offrendo uno scudo (eufemisticamente battezzato New Disclosure Opportunity) così blando che, al confronto, il nostro è un vero salasso. Sfortunatamente, lo staff all´Agenzia delle Entrate che prepara gli appunti a Tremonti non bazzica internet e non mastica l´inglese. Facendo fare così una topica al Ministro: infatti, il fisco di Sua Maestà richiede che il contribuente dichiari la provenienza di ogni singola somma accumulata all´estero a partire dal lontano 1990, paghi tutte le imposte evase, gli interessi di mora e una penale del 10% (www.hmrc.gov.uk/offshoreaccounts/offshore-ndo.htm).
Un piccolo esempio per capire. Supponiamo che un certo sciur Brambilla abbia incassato 18 euro nel 1993 per una fattura pagata in nero, estero su estero, e altri 35 euro nel 2000. Se li avesse investiti decentemente, oggi il sciur Brambilla avrebbe 100 euro depositati a Lugano. Se fosse cittadino italiano, li farebbe rientrare con lo scudo, pagherebbe 5 euro, non dovrebbe spiegazioni a nessuno e sarebbe finita lì. Se fosse inglese, dovrebbe dichiarare la mancata fatturazione e calcolare Iva e imposte sul reddito che avrebbe dovuto pagare: ipotizzando il 20% di Iva e il 27% di corporate tax, fanno 8,5 e 16,5 euro di imposte evase nel 1993 e 2000. Aggiungi gli interessi di mora (mediamente il 4%), e la penale del 10%, e il Brambilla inglese dovrebbe scucire ben 51 euro. Quindi, sciur Brambilla, non dia retta a Tremonti e si tenga ben stretto il passaporto italiano.
Come insegna lo scudo precedente, anche i 100 miliardi di questo scudo finiranno in gran parte nelle gestioni di un pugno di banche italiane. Per queste banche, quanto valgono 100 miliardi di risparmio gestito? Si può calcolarlo con una certa precisione: proprio in questi giorni, Fideuram è in vendita; si stima che valga 3-3,5 miliardi, ovvero circa il 5% dei patrimoni in gestione (incidentalmente una cifra simile ai capitali rientrati con lo scudo del 2001-03). Il valore è probabilmente maggiore perché bisogna tener conto che l´acquirente potrà ragionevolmente usufruire di un mega finanziamento da parte della banca venditrice; e perché le valutazioni in Borsa delle concorrenti Azimut e Mediolanum sono superiori (mediamente 10% dei loro patrimoni). Ma soprattutto, perchè chi compera Fideuram non acquista solo le commissioni generate dai portafogli; si accolla anche i costi (stipendi, costi generali). I 100 miliardi dello scudo, invece, di costi non ne hanno: sono ricavi puri. Quindi, è ragionevole ipotizzare che, per le banche, i capitali ottenuti con lo scudo valgano almeno il 10% del loro ammontare. Morale della favola: per incassare, forse, 5 miliardi, lo Stato è disposto a regalarne 10 a poche banche. La manna dal cielo non è caduta solo nel deserto qualche migliaio di anni fa.