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 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

JOHN ELKANN PI FORTE NELLA SAPAZ

Tempi e modalità del passaggio di testimone sono ancora tutti da decidere. Ma il risultato si sa: a prendere le redini dell’accomandita difamiglia, la Giovanni Agnelli & C sapaz, sarà John Elkann, presidente designato, numero uno della Exor e vice presidente della Fiat. La sua investitura, annunciata da Gianluigi Gabetti che oggi siede ai vertici dell’accomandita, potrebbe peraltro essere ulteriormente supportata dai numeri. La Dicembre, cassaforte che fa capo agli eredi di Gianni Agnelli a partire da John, rafforzerà la già rilevante presa sulla Sapaz. A partire dal 15 ottobre scatta la conversione del prestito obbligazionario convertibile emesso dalla società lo scorso anno. Con il risultato che pesi ed equilibri potrebbero mutare. Piccole percentuali, certo, ma pur sempre incrementi che all’interno della famiglia hanno la loro rilevanza. Non tutti, nella compagine sociale della Sapaz, hanno sottoscritto l’emissione con scadenza 2013 da quasi 200 milioni di euro. Con il risultato che i "soci sottoscrittori" incrementeranno il peso azionario. Non è stato possibile ricostruire la ripartizione del bond, ma la Dicembre secondo quanto si apprende, ha compiuto più del proprio dovere.
Nell’attesa di capire quale sarà l’entità del rafforzamento, spuntano altre novità in tema di struttura e regole societarie della cassaforte Agnelli. L’accomandita ha messo a punto una piccola riorganizzazione societaria e ha modificato passaggi importanti dello statuto. Vuoi perché oggi è cambiato l’assetto a valle, con la scomparsa delle vecchie Ifi e Ifil, vuoi perché lo stesso prestito obbligazionario convertibile, sottoscritto solo da una parte della famiglia, ha imposto una rivisitazione delle modalità di distribuzione degli utili e degli oneri finanziari annessi.
Sul primo punto, dopo l’estate è stata varata una semplificazione che prevede la fusione per incorporazione nell’accomandita della G. A. Servizi srl, unica partecipazione dell’accomandita al di fuori della galassia Exor-Old Town. Si tratta di una società di consulenza che offre servizi gestionali, costituita a ottobre del 2004 e che finora ha sempre registrato risultati in perdita. Briciole in confronto ai numeri che girano all’interno della filiera Agnelli: nel 2008, per esempio, il rosso è stato di appena 25 mila euro. La riorganizzazione societaria è stata preceduta dalla rivisitazione di alcuni passaggi dello statuto, passo obbligato dopo il riassetto a valle e l’emissione del prestito obbligazionario convertibile in titoli della Sapaz. Un primo articolo rivisto dagli accomandatari della Giovanni Agnelli & C Sapaz riguarda il tema dei dividendi. stato mantenuto il principio per cui «in linea di massima va distribuito tutto l’utile derivante dai dividendi percepiti dalla partecipazione di controllo in Exor (prima Ifi, ndr)», tuttavia l’emissione del prestito obbligazionario convertibile avvenuta lo scorso anno ha imposto di aggiungere che a tale somma vengano sottratti gli interessi passivi corrisposti nell’esercizio legati al convertibile.
Al tema dei dividendi si aggiungono le modifiche relative alle modalità di determinazione del valore corrente delle società partecipate dalla Sapaz. L’articolo 6 nella nuova formulazione prevede che «le plusvalenze potenziali – o eventualmente le minusvalenze – relative alla partecipazione nelle azioni Exor ordinarie ed alle altre partecipazioni saranno determinate come differenza tra i rispettivi valori correnti e i rispettivi valori di carico risultanti dall’ultimo bilancio e dall’ultima situazione semestrale». Questo metodo, dunque, sarà applicato anche a Old Town, la controllata lussemburghese che nell’organigramma della Sapaz ha di fatto sostituito la vecchia Exor. Allo stato Old Townè una realtà più piccola rispetto al ramo principale dell’accomandita che parte dalla nuova Exor e che peraltro potrebbe a breve includere il tanto chiacchierato dossier Fideuram, ma in prospettiva non è detto che la holding del Granducato non diventi più centrale. Recentemente Old Town ha concesso un finanziamento da 20 milioni di euro alla Sapaz e ha come unica partecipazione di rilievo una quota tra l’8 e il 10% nel gruppo americano quotato a Wall Street Graphic Packaging.