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 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

GAZPROM PUNTA AL 10% DEL MERCATO ITALIANO

Dal miliardo di metri cubi di gas venduto direttamente ai consumatori sul mercato italiano nel 2008 a tre miliardi da piazzare «a breve». Per arrivare, in pochi anni, al tetto del 10% imposto dai patti comunitari: almeno 8 miliardi di metri cubi marcati direttamente Gazprom. Ma all’insegna della«collaborazione per tutti vantaggiosa che può sviluppare la concorrenza », promette il gigante russo del metano.
Da produttore-fornitore privilegiato del gas consumato in Italia (circa un terzo del totale) Gazprom sta tessendo una rete di joint venture anche per la vendita finale, anche nel nostro paese: forse con il suo cliente storico Eni (con il quale sta intanto costruendo il megagasdotto Blue Stream che dal 2015 promette di portare in Europa decine di miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas), ma intanto con A2A, Iride, Blugas, Egl. Nessun assalto ma «piena reciprocità » ribadisce qui a Roma Sergei Komlev, direttore dei contratti internazionali.
Domanda: questa rete di accordi ci salverà da nuove interruzioni del metano che, in attesa del Blue Stream, è obbligato a passare dall’Ucraina, che ha continui problemi di pagamento con la Russia?
Gli ucraini hanno siglato nuovi impegni vincolanti.
Ma potrebbe riproporsi la giostra tra mancati pagamenti, limitazioni del flusso dalla Russia alla frontiera est e interruzioni del gas che l’Ucraina pompa in Europa dai suoi stoccaggi a ovest. Stoccaggi «comunque cospicui» rimarca Komlev ribadendo che la responsabilità «è in ogni caso dell’Ucraina». E in agguato c’è altro.«La rete metanifera dell’Ucraina è logora e ha bisogno di investimenti» avverte Komlev criticando ancora una volta la Ue. Colpevole – dice – di non allargare i cordoni dei finanziamenti all’Ucraina «per consentirne l’ammodernamento ». Servono «non meno di 15 miliardi di dollari», ben più dei tre miliardi che la Ue pensa di mobilitare.
Ue reticente ma italiani non male, dice Komlev. Con l’Eni, ma anche con l’Enel, la reciprocità funziona. Le joint in Russia sono molte, nella produzione elettrica, nell’upstream e nella distribuzione. Il capo della divisione internazionale dell’Enel, Carlo Tamburi, conferma da Mosca che Gazprom stafinalizzando l’acquisto per 1,5 miliardi di dollari del 51% di Severenergia, la joint ora al 40% Enel e 60% Enel che conta su ottimi asset nel gas naturale.