Andrea Morigi, Libero 23/09/09 p. 20 (riassunto), 23 settembre 2009
Unesco. Per il New York Times sarebbe stata la defezione di Italia, Francia e Israele, che fino a lunedì non si erano opposti al candidato fino ad allora favorito, l’egiziano Faruk Hosni, a determinare l’elezione della bulgara Irina Bokova a direttrice generale dell’Unesco con 31 voti contro 29
Unesco. Per il New York Times sarebbe stata la defezione di Italia, Francia e Israele, che fino a lunedì non si erano opposti al candidato fino ad allora favorito, l’egiziano Faruk Hosni, a determinare l’elezione della bulgara Irina Bokova a direttrice generale dell’Unesco con 31 voti contro 29. Ad anticipare la sconfitta, il suicidio politico-mediatico dell’egiziano che al giornale Elaph.com aveva ammesso di aver svolto, l’11 ottobre 1985 un ruolo di primo piano nel far sfuggire i tre dirottatori palestinesi dell’Achille Lauro, tra cui il loro leader Abu Abbas. I dirottatori si erano imbarcati su un aereo egiziano diretto a Tunisi ma intercettato da caccia americani e costretto ad atterrare a Roma. All’epoca dei fatti Hosni era il direttore dell’Accademia d’Egitto nella capitale e, secondo la sua ricostruzione, i servizi egiziani gli chiesero di alloggiare nell’accademia i passeggeri egiziani dell’aereo, mentre i tre palestinesi rimanevano segretamente a bordo. Hosni riuscì a intrattenere il procuratore italiano che cercava nell’accademia i passeggeri non egiziani da interrogare e dette all’aereo il tempo di ripartire indisturbato. Hosni aveva anche rivelato che nel 1971, mentre si trovava a Parigi in qualità di addetto culturale, spiava per conto dei servizi gli studenti egiziani per scoprire eventuali infiltrati del Mossad.