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 2009  settembre 22 Martedì calendario

«Mi piace provocare cortocircuiti in tv» - Pier Silvio Berlu­sconi sponsor di una trasmissio­ne di un’altra rete

«Mi piace provocare cortocircuiti in tv» - Pier Silvio Berlu­sconi sponsor di una trasmissio­ne di un’altra rete. Il vicepresiden­te Mediaset è nei promo di «Victor Victoria», il talk show di Victoria Cabello che torna da que­sta sera su La7. A febbraio era stato l’allora pre­sidente Rai Claudio Petruccioli a lanciare la trasmissione di Vicky. Che questa volta ha convinto Pier Silvio a stare al gioco. «L’anno prossimo spero di avere qualcuno di La7», sorride la conduttrice. «Solo in questa azienda – aggiun­ge – sono così matti da mandare in onda i vertici della concorren­za. Per questo mi ci trovo bene».

 Nel promo, andato in onda ieri sera per la prima volta (oggi anco­ra alle 21.40 circa e poi durante il programma), si vede Berlusconi jr intervistato da una voce fuori campo che lo invita a «Victor Victoria». Riassunto della risposta: «Verrei anche, ma non mi hanno invitato. Certo, parliamo anche della con­correnza... Però è simpatica e cari­na... Vabbé potrei anche venire. Ci devo pensare».

 Ci spera, Cabello? «La proposta ufficiale la lancio con questa inter­vista. Non ho mai visto Pier Silvio ospite in un programma e quindi sarebbe un bel colpo. In più lui è simpatico, non mi sarei mai aspet­tata così tanto sense of humour, ed è anche un figo». Cosa gli chie­derebbe? «Ho in casa il numero della rivista Men’s Health con le sue foto in palestra e vorrei vede­re o almeno toccare, anche da so­pra la camicia, i suoi addominali. Sono amica della sua compagna Silvia Toffanin e so che lei non si offenderebbe».

 La ex veejay di Mtv non vuole che la provocazione sia letta come una polemica sul duopolio, sulla tv unica, Skraiset l’aveva ribattez­zata Fiorello. «Vivo tutto come un gioco – sdrammatizza ”. Mi pia­ce l’idea di proporre un linguag­gio nuovo e di provocare dei corto­circuiti mediatici ».

 Addominali di Pier Silvio o no, l’ironia, le battute, le domande spiazzanti rimarranno il punto for­te delle interviste dello show (nel­la prima puntata Debora Serrac­chiani e Giorgio Faletti). Confer­mati Geppi Cucciari con i suoi son­daggi strampalati («Ma sono ve­ri », giura Vicky) e il «signore de­gli aneddoti» Ildo Damiano, fra le novità ci sarà l’arrivo di Lillo e Greg: «Hanno una comicità surre­ale, scorretta, nonsense. Sono i nu­meri uno», li presenta lei.

 Un altro inserimento sarà la ru­brica «Gente che non viene», ovve­ro gli ospiti mancati. «Pier Silvio lo avevamo avvicinato proprio per questo spazio. Ci aspettavamo un ’no’... E abbiamo già Tony Blair che ci dice di parlare con un assi­stente che manco ci considera, Ca­rolina Crescentini, Roberto Formigoni, Gianni Aleman­no, Pierluigi Bersani, Enrico Letta e Giovanni Allevi». 

Nella stagione scorsa, quella che ha segnato l’arri­vo a La7 al posto di Piero Chiam­bretti («Resta un mito, abbiamo la stessa altezza e gli stessi pettora­li. Vorrei avere il suo cervello»), il tormentone era la caccia a Silvio Berlusconi. Il figlio, giura, non è un ripiego. «Il premier è sovrae­sposto e non volevamo ripeterci», risponde. Sul caso dell’estate la butta sul ridere. «Vorrei la D’Adda­rio nel mio staff per avere dei vi­deo girati dal suo cellulare – ag­giunge ”, mentre Noemi chiede troppi soldi». Poi cambia tono: «Forse le due dovrebbero ri­spondere a domande vere in altri programmi. Il cazzeggio sul tema s’è già fatto». L’altro gos­sip di questi mesi è l’amore Cloo­ney- Canalis. Lei con George si era pure sposata (per finta, in uno dei suoi assalti con telecame­ra): «Se vuole stare con Elisabetta deve chiedermi il divorzio. Co­munque, se si trasferiscono a Los Angeles, io mi prendo la villa sul lago di Como».

 Dietro le battute e l’ironia di Vi­cky c’è voglia di dire anche altro. Di pensare a una tv diversa. Con chi? «Corrado Guzzanti mi man­ca. Renzo Arbore che mi dà sem­pre consigli. Milena Gabanelli che stimo molto, la sua tv ha le palle». Si crei un nemico: qual è la tv senza gli attributi? «Qui a La7 ho una libertà pazzesca, ma in genere sono i direttori di rete a mettere limiti – analizza ”. un momento delicato... ci sono nomi che non si vorrebbe sentire. Oltre a Guzzanti e Gabanelli mi vengo­no in mente Travaglio e Santoro. inconcepibile, sono persone di talento. Se non ti piacciono sei li­bero di cambiare canale».