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 2008  gennaio 30 Mercoledì calendario

L’espresso, 30 dicembre 2008 La scorsa Bustina parlavo del vezzo ormai troppo diffuso di ’chiedere scusa’, prendendo a pretesto la richiesta di scuse per l’Iraq da parte di Bush pentito

L’espresso, 30 dicembre 2008 La scorsa Bustina parlavo del vezzo ormai troppo diffuso di ’chiedere scusa’, prendendo a pretesto la richiesta di scuse per l’Iraq da parte di Bush pentito. Fare una cosa che non si dovrebbe e poi limitarsi a chiedere scusa non è sufficiente. Bisogna, tanto per cominciare, promettere di non farlo più. Bush non invaderà l’Iraq una seconda volta perché gli americani lo hanno gentilmente sollevato dall’incarico, ma forse se potesse lo farebbe ancora. Molti, che gettano il sasso e nascondono la mano, chiedono scusa proprio per continuare come prima. che chiedere scusa non costa niente. Un poco come la storia dei pentiti. Una volta chi si pentiva delle sue malefatte anzitutto riparava in qualche modo, poi si dedicava a una vita di penitenza, si rifugiava nella Tebaide a percuotersi il petto con sassi appuntiti, andava a curare i lebbrosi nell’Africa Nera. Oggi il pentito si limita a denunciare i suoi ex compagni, poi o gode di particolari cure con nuova identità in confortevoli appartamenti riservati, o esce in anticipo dal carcere e scrive libri, concede interviste, incontra capi di Stato e riceve lettere appassionate da fanciulle romantiche. Sappiate che su ’http://www.sms-pronti.com/sms_scuse_3.htm ’ trovate un sito dedicato alle ’Frasi per chiedere scusa’. La più lapidaria è ’S.C.U.S.A. Sono Chiaramente Uno Stronzo Ameno’. Su http://news2000.libero.it/noi2000/nc63.html, intitolato ’L’arte di chiedere scusa’ (in effetti dedicato solo alle scuse per tradimento amoroso) si legge: "La regola più importante, quella universale, è di non sentirsi mai perdenti quando si chiede scusa. Chiedere perdono non è sinonimo di debolezza, ma di controllo e di forza, vuol dire tornare subito dalla parte della ragione, spiazzando il partner che si trova così costretto ad ascoltare. Ammettere i propri errori è anche un gesto liberatorio: aiuta a portare all’esterno le emozioni senza reprimerle e a viverle più intensamente". Come volevasi dimostrare: chiedere scusa è prender forza per ricominciare da capo. Il problema è che, se chi ha fatto qualcosa di male è ancora vivente, chiede scusa di persona. Ma se è morto? Quando Giovanni Paolo II ha chiesto scusa per il processo a Galileo ha indicato la strada. Anche se l’errore l’aveva commesso un suo predecessore (o il cardinal Bellarmino), le scuse le chiede il legittimo erede. Ma non sempre è chiaro chi erede legittimo sia. Per esempio, chi deve chiedere scusa per la strage degli innocenti? Il colpevole è stato Erode, che governava a Gerusalemme: quindi l’unico suo legittimo erede è il governo israeliano. Invece, contrariamente a quanto ha finito col farci credere san Paolo, i veri e diretti responsabili della morte di Gesù non sono gli infami giudei, bensì il governo romano, e ai piedi della croce c’erano i centurioni e non i farisei. Scomparso un Sacro Romano Impero, unico erede rimasto del governo romano è lo Stato italiano, e pertanto sarà Napolitano a dover chiedere scusa per la crocifissione. Chi chiede scusa per il Vietnam? incerto se il prossimo presidente degli Stati Uniti o qualcuno della famiglia Kennedy, magari la simpatica Kerry. Per la rivoluzione russa e l’assassinio dei Romanov non ci sono dubbi perché l’unico vero fedele e legittimo erede del leninismo e dello stalinismo è Putin. E per la strage di San Bartolomeo? la Repubblica francese in quanto erede della monarchia, ma siccome all’epoca la mente di tutta la faccenda era stata una regina, Caterina de’ Medici, oggi il compito di chiedere scusa toccherebbe a Carla Bruni. Ci sarebbero poi casi imbarazzanti. Chi chiede scusa per i guai combinati da Tolomeo, vero ispiratore della condanna di Galileo? Se, come si dice, è nato a Tolemaide che è in Cirenaica, lo scusante dovrebbe essere Gheddafi, ma se è nato ad Alessandria dovrebbe essere il governo egiziano. Chi chiede scusa per i campi di sterminio? Gli unici eredi viventi del nazismo sono i vari movimenti naziskin e questi non hanno proprio l’aria di volersi scusare, anzi, se potessero lo rifarebbero di nuovo. E chi chiede scusa per l’assassinio di Matteotti e dei fratelli Rosselli? Il problema è chi siano oggi i ’veri’ eredi del fascismo, e confesso che la questione m’imbarazza. Umberto Eco