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 2008  agosto 02 Sabato calendario

DE GIOVANNI Maurizio Napoli 31 marzo 1958. Scrittore. Noto soprattutto per i romanzi Il senso del dolore

DE GIOVANNI Maurizio Napoli 31 marzo 1958. Scrittore. Noto soprattutto per i romanzi Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi (2007) e La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi (2008, entrambi editi da Fandango). «[...] Costretto dalla vita a impiegarsi in banca nonché a fare il ”mammo”, perché separato e affidatario di due bambini, mai avrebbe pensato di diventare scrittore. [...] ” successo che nel 2005 i figli hanno cominciato a giocare a calcetto e io mi sono ritrovato il mercoledì libero e mi sono iscritto a un laboratorio di scrittura umoristica a fare esercizi”. Uno di questi esercizi (otto righe in tutto) è stato inviato a un curioso concorso bandito dalla Porsche, Tiro rapido: i concorrenti, chiusi per 15 ore dentro caffè storici (il Gambrinus di Napoli nel suo caso), dovevano scrivere un racconto per andare in finale al fiorentino Giubbe Rosse. Qui una giuria di esperti (Carlo Lucarelli, Valerio Evangelisti, Gianrico Carofiglio, Daniele Protti) gli ha assegnato il primo premio. Era nato il commissario Ricciardi. ”Sì, il commissario era nato ma non il romanzo, che scrissi in 1 mese prendendo le ferie per un piccolissimo editore”. E poi sempre il destino, nei panni di Francesco Pinto, direttore del centro Rai di Napoli, porta quel libro, scovato per caso in libreria, fra le mani di Domenico Procacci e di Rosaria Carpinelli alla Fandango e de Giovanni riceve un’altra telefonata fondamentale: ”Vorremmo ristampare il romanzo e pubblicare anche le altre storie”: era Carpinelli. ”E che dovevo dire? Sono napoletano... Come no, ho risposto. Così mi sono rimesso in ferie e ho sfornato il secondo Ricciardi. [...] ”In realtà [...] siamo in tre: io che scrivo, il mio collega Michele che fa le ricerche d’archivio, la mia compagna Paola che mi fa l’editing, perché io, una volta finita una storia, non ho la pazienza di limare e correggere”. Ricerche d’archivio necessarie perché Luigi Alfredo Ricciardi, commissario di pubblica sicurezza presso la squadra mobile della regia questura di Napoli, è nato nel 1900 e quando cominciano le sue avventure ha 31 anni, anno nono dell’era fascista. Questo dà la possibilità allo scrittore di misurarsi con una realtà storica e sociale che già nel secondo romanzo acquista spessore narrativo, dando all’intreccio giallo un respiro più ampio. Accanto al congegno della suspense nelle pagine di de Giovanni si muove un’umanità sofferente, stracciona, che segue dinamiche tutte diverse da quelle che muovono i ricchi e i gerarchi. Una Napoli in cui miseria e nobiltà si mescolano, in modo classico e originale insieme. ”Il salto indietro nel tempo, poi, mi permette di fare a meno delle tecnologie di oggi. Detesto il dna. Senza il dna l’assassino di Meredith, la ragazza uccisa a Perugia, sarebbe già stato trovato. Si insegue il dna e ci si scorda di pensare”» (Sandra Petrignani, ”Panorama” 7/8/2008).