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 2008  luglio 09 Mercoledì calendario

1 - «RISPETTO AGLI ESORDI IL SENO DELLA CARFAGNA LIEVITATO. E SONO CAMBIATI NASO, LABBRA, SGUARDO E ZIGOMI». PAROLA DI ESPERTO…

M. A. per ”Novella 2000” in edicola domani
Nella vita di Mara Carfagna c’è un prima e un dopo. Ma consultando il professor Marco Klinger, chirurgo plastico dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, scopriamo che c’è anche un senso. Il Ministro si è preparato negli anni a scendere in campo? Parrebbe di sì: Mara è mutata da com’era apparsa a Miss Italia nel 1997.

Proviamo a fare uno screening?
«Sopracciglia, sguardo, zigomi, naso e labbra sembrano diversi. E anche il seno è più abbondante».

Meglio ora o prima?
«Oggi il seno e il naso sembrano aver alterato un’armonia che c’era prima».

E il resto del viso?
«Non credo che le differenze dipendano dal bisturi. Forse sono più verosimili botox e lipofiller».

Cosa sono?
«Il botox è una tossina che ha un effetto tensore: si usa per lo sguardo e talvolta causa sopracciglia asimmetriche: è difficile intervenire esattamente allo stesso modo su entrambi gli occhi. Labbra e zigomi si rendono più voluminosi grazie a inserzioni di grasso, prelevato in genere da pancia o fianchi (i lipofiller, appunto)».

E oggi la Carfagna come le sembra?
«Ha acquisito un’aria più aggressiva».

Che è proprio quel che le sarebbe servito una volta in politica...
«Se vuol vederla così...».

2 - FIDANZANDOSI CON MARCO ENTRATA IN UNA DINASTY…
R.L. per ”Novella 2000” in edicola domani
In questi giorni difficili Mara Carfagna può contare sullo scudo protettivo di Marco Mezzaroma, il virtuoso fidanzato che quando l’abbraccia fa guizzare i suoi tattoo: uno scudo (simbolo della difesa del proprio spirito), una croce templare e una croce celtica (la cui punta verso l’alto segno del sesso maschile). Marco, il cui silenzio in questi giorni di ”intercettazioni sì-intercettazioni no” fa il paio con quello della signora Veronica Lario Berlusconi, è stato visto con Mara domenica 6 luglio. Quindi, continua a starle vicino. Il ragazzo è stato una scoperta di Novella: proprio un anno fa svelammo la liaison con l’allora onorevola di Forza Italia, cogliendoli in un pomeriggio di shopping in libreria.

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La love story, in cui Caterina Balivo (amica di Mara) si è assicurata il ruolo di Cupido, non si può dire al fulmicotone: fra la Carfagna e Mezzaroma, infatti, le cose sono andate avanti tra cautela e discrezione. Tanto che nel clou dell’estate 2007 la coppia non si è lasciata sorprendere insieme. Né poteva essere diversamente, lei in agosto si era regalata una quindicina di giorni a Porto Rotondo. Impossibile dimenticarlo: alla festa della vicina dei Berlusconi, Anna Betz, quella durante la quale Silvio sfoggiò una giacca bianca su camicia scura da febbricitante del sabato sera, Mara c’era.

Anzi si accomodò accanto a Silvio e alcune signore, che allora pur agognandolo non riuscirono a raggiungere il Cavaliere e oggi sibilano su quell’eccesso di vicinanza. Gelosie. Perché in autunno Marco è lì al fianco di Mara sui magazine. E tutti (Novella compresa) non sapendo molto di lui lo didascalizzano: ”Rampollo di una famiglia di costruttori”. C’è da immaginarsi la faccia storta di Marco, ”Rampollo a chi? Rampollo di chi?”, intuendo che mentre scrivevano, i giornalisti pensavano a ”quei” Mezzaroma, i re del mattone capitolino. Marco erede lo è, ma della metà perdente della ”Dallas del Tevere”.

La storia più o meno è questa. C’erano una volta un laborioso falegname, Amerigo Mezzaroma, i suoi tre figli Pietro, Gianni e Roberto e una modesta azienda. Arriva il boom edilizio e con esso il boom degli infissi in legno... e i primi soldi. Alla fine degli anni Cinquanta il primo terreno e le prime case, a Ostia. Negli anni i Mezzaroma hanno costruito interi quartieri: Cinecittà, Tor Bella Monaca, San Basilio, Torrino, Dragoncello. E la parte nuova dell’Eur, dove sorgono le tre ville dei fratelli. La leggenda vuole che Pietro nel suo giardino abbia costruito una baracca, da cui ha sempre gestito affari miliardari e un vanto: quello di non aver completato le elementari.

Mara Carfagna su Novella 2000
Intanto Gianni, altro autodidatta, si occupava dei cantieri. Roberto, il laureato in architettura e una passionaccia politica che lo ha portato in alto sino a Forza Italia. Ai primi anni Novanta però accade il fattaccio. Pietro un giorno arriva in azienda (800 addetti all’epoca e patrimonio netto certificato di 235 miliardi di lire) e dice «Aho’, c’è ”na novita’: semo falliti”. Annunciando così gli effetti di un credito di 10 miliardi e mezzo, vantato dal principe Massimo Lancellotti, per un terreno non pagato.

Di lì l’inizio della Dallas, con Gianni (papà di Marco) incavolato e convinto che Pietro non fosse stato leale. ” peggio di Gei Ar”, pare dicesse agli avvocati, mentre Roberto si spendeva come paciere tra i fratelli. C’è voluto oltre un decennio perché le cose si sbrogliassero con una rinuncia alle loro partecipazioni all’impresa di Gianni e Roberto.

Dunque, Marco non è Massimo, il cugino, quello sì ”Rampollo” di Pietro e amministratore delegato di Impreme, capofila di un impero immobiliar-edilenergetico, che ha chiuso il 2005 con un fatturato di 110 milioni di euro. Questo però non vuol dire che sia uno spiantato, è pur sempre l’Ad del Gruppo Mezzaroma, un bouquet di sei aziende (la principale ha fatturato nel 2006 un milione e mezzo di euro) attive nelle costruzioni e nei servizi immobiliari.

Insomma Marco, la cui adorata sorella Cristina ha sposato il presidente della Lazio, nonché re delle pulizie e della sanificazione Claudio Lotito, si difende e infatti i pendenti griffati Bulgari in perle e brillanti che il Ministro sfoggiato sono un cadeau del suo lui. Il pluritatuato se li è aggiudicati a un prezzo d’affezione (9.500 euro) partecipando a un’asta benefica.


Dagospia 09 Luglio 2008