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 2008  maggio 08 Giovedì calendario

Ricevute fantasma e case "in nero". Libero 8 maggio 2008 Ora, sulle cause del fenomeno se ne sono dette di ogni

Ricevute fantasma e case "in nero". Libero 8 maggio 2008 Ora, sulle cause del fenomeno se ne sono dette di ogni. Da una parte i giustificazionisti , quelli che «con una pressione fiscale così alta, la gente è in qualche modo costretta a evadere». Dall’altra gli an tropologi , per cui «l’italiano non paga le tasse perché è per indole egoista e furbacchione». Fatto sta che le cifre sono impressionanti: i dati sono discussi e inevitabilmente approssimativi, ma secondo l’ufficio studi dell’Agenzia delle Entrate l’evasione fiscale in Italia ha superato i 270 miliardi di euro, più o meno un quinto del prodotto interno lordo. Ed è in questo contesto che s’inserisce il libro della Malatempora Editrice e a cura dell’Ares, Agenzia di ricerca economica e sociale, dal titolo provocatorio: "110 modi per evadere le tasse". In cui, tra le altre cose, vengono evidenziati trucchi, stratagemmi e vere e proprie tecniche che negli anni gli italiani - persone e aziende - hanno sviluppato per eludere le imposte. Ma attenzione, non si tratta di un invito all’evasio ne fiscale. Solo, una fotografia impietosa di quello che, a volte, si muove dietro le dichiarazioni dei redditi. SCONTRINO? NO GRAZIE Per i commercianti non battere lo scontrino è diventato rischioso: dopo tre violazioni accertate, il negozio viene temporaneamente chiuso. Uno stratagemma utilizzato da qualcuno per rendere meno evidente l’eventuale infrazione è quello di consegnare la merce a domicilio, con una ricevuta che però comprende solo una fantomatica "riparazione". Nel caso di bar e gelaterie, invece, gli aspiranti evasori (solo quelli, non tutti, ché altrimenti gli onesti giustamente si arrabbiano), gli aspiranti evasori, dicevamo, "selezionano" il cliente, soprattutto in base al maggiore o minore vantaggio che si può ottenere: meglio per esempio "dimen ticarsi" lo scontrino con chi i siede al tavolo, dove il conto è più salato, più che con quelli che consumano al banco. I ristoranti, poi, possono presentare un "conto cassa", molto simile a una fattura ma che fattura non è, evidenziando un piccolo sconto. Tra l’altro, secondo le percentuali citate nel libro, il 70 per cento dei clienti non fa una piega. FRODI A CAROSELLO Si chiamano "frodi a carosello", e l’obiettivo è di importare merci senza pagare l’Iva. In sostanza, si crea una società fittizia, senza alcun apparente legame con quella "reale", e si acquista materiale senza Iva poiché proveniente da Paesi dell’Unione Europea. Poi la società fantasma vende la merce a quella vera, e in teoria l’Iva dovrebbe versarla all’Erario. Ma non succede, perché viene messa subito in liquidazione, e sparisce nel giro di un anno e mezzo. Si calcola che solo sugli acquisti di cd e dvd, l’evasione si avvicini ai 120 milioni di euro. LIBRI E MATERASSI Un altro stratagemma per aggirare il fisco è quello di vendere in un’unica soluzione prodotti la cui tassazione è diversa, naturalmente facendo risultare più numerosi gli articoli per cui l’Iva è più bassa. Un esempio, peraltro tratto dalla cronaca: un’azienda vendeva ai clienti, interessati a speciali materassi anti-mal di schiena, un "pacchet to" comprendente sì i materassi in questione, che però sulla fattura risultavano praticamente regalati, ma soprattutto libri, su cui invece è prevista l’applicazione di una tassazione agevolata (soltanto il 4 per cento di Iva, contro il 20 per cento riservato alla categoria "beni per l’igiene e la salute" di cui quei materassi facevano parte). RIMANENZE ESENTASSE Per i grossisti, i commercianti che vendono merce al dettaglio, quello che funziona è il "gioco delle rimanenze". Dunque: il negoziante compra 100mila euro di merce, poi ne vende la metà, incassandone 90mila. A questo punto, l’imponibile corrisponderebbe ai 90mila euro ricavati a cui vanno sottratti i 50mila pagati all’origine, quindi 40mila euro. Basta però dichiarare di aver venduto più materiale - non la metà, ma il 60 per cento - per abbassare la quota imponibile: 90mila meno 60mila fa 30mila. L’eccedenza che resta in magazzino, poi, viene rivenduta in nero. APPARTAMENTI IN NERO La compravendita irregolare di immobili, con parte del prezzo della casa non dichiarato e corrisposto in nero, è fenomeno molto diffuso. Venditore e acquirente si presentano davanti al notaio per il rogito. Poi, all’atto del pagamento, c’è caso che il notaio stesso magari si assenti. In quel momento, il compratore stacca l’assegno corrispondente al prezzo segnalato sul documento, inferiore al reale valore della casa. Il resto viene saldato in nero. Quando il notaio rientra, la transazione è eseguita. E l’eva sione pure. LA SECONDA CASA E la seconda casa? Lì si evade che è un piacere. Lo stratagemma più diffuso è quello di intestarla al coniuge, magari trasferendo la sua residenza nella località in questione, così è possibile usufruire anche delle agevolazioni riservate alla prima abitazione: 6 punti percentuali in meno sulla tassa di registro. Se poi il coniuge nemmeno lavora, c’è un risparmio anche sull’Irpef. COMODATO ANTI-FISCO Sempre per mantenere di fatto Finte separazioni e rimborsi di comodo la proprietà di un immobile spostando però il carico fiscale su una persona con aliquota Irpef più bassa, viene a volte utilizzato lo strumento del "comodato gratuito", contratto che può essere anche verbale e in base al quale viene ceduto un bene a titolo gratuito. In pratica, si dà in comodato l’abita zione a un familiare, eventualmente senza reddito, e quest’ulti mo a sua volta lo affitta. In questo modo, la cifra che s’incassa risulta meno tassabile. AFFITTI E RICATTI Secondo una stima del Sunia, il sindacato degli inquilini, l’evasio ne fiscale legata agli affitti in nero arriverebbe a 7 miliardi di euro. In questo senso, uno stratagemma odioso è il cosiddetto "sfratto dormiente": il padrone di casa, all’ap prossimarsi del termine del contratto, invia uno sfratto all’inquili no. Sfratto che però, di fatto, non viene eseguito, e serve unicamente per tenere sotto ricatto l’affittua rio, "convincendolo" ad adeguare la pigione in nero, dunque senza far ufficialmente risultare l’au mento. IPOTECA VANTAGGIOSA C’è poi l’ipoteca anti-tasse. Spieghiamo: il proprietario accende un mutuo ipotecario sull’im mobile, poi lo trasferisce a una società. E il vantaggio è presto detto: infatti, la quota tassabile dell’im mobile stesso va calcolata sottraendo al suo reale valore la passività, dunque l’ipoteca. Il caso è stato anche segnalato su "Fisco Oggi", notiziario dell’Agenzia delle Entrate. TRA MOGLIE E MARITO Per aggirare il fisco, si può anche pensare a una finta separazione coniugale. L’accordo si sottoscrive da un avvocato e si presenta poi al giudice, una trafila breve e poco complicata. Ed ecco il vantaggio: se per esempio una persona guadagna 100 e ne fa risultare 30 versati per gli alimenti alla "dolce metà", che magari non lavora oppure guadagna poco, questo denaro sarà tassato al 9 per cento, anziché al 45. SEDI D’AZIENDA Una tecnica per i dirigenti d’azienda che intendono "allegge rire" il loro carico fiscale è quella di stabilire la sede sociale, oppure una sede secondaria, presso il domicilio di uno dei soci, in modo da scaricare sulla società stessa spese personali o familiari, tipo affitto, bollette e quant’altro. Lo stesso criterio vale per esempio per le automobili, intestate alla società che così ne assorbe i costi fiscali e di manutenzione. TRASFERTE INVENTATE Nei contratti a termine, un modo per eludere gli obblighi di pagamenti contributivi e anche fiscali è quello di pagare al lavoratore una parte della quota di retribuzione a titolo di rimborso spese o rimborso trasferte. Secondo le cifre citate nel pamphlet, l’evasione contributiva in Italia raggiunge la cifra incredibile di 25 miliardi di euro all’anno. BENEFICENZA DETASSATA Gli utili societari devoluti ad associazioni di beneficenza sono detassati per legge. Peraltro, per fondare un ente morale basta davvero poco, l’importante è che la sua contabilità rimanga in pareggio. E fa niente se lo stesso donatore poi svolge consulenze, naturalmente pagate, per l’associazione in questione, facendo così rientrare gli utili dalla finestra. Comunque, succede anche questo. GIOCO DI SPONSOR I trucchi sulle sponsorizzazioni delle società sportive sono stati oggetto anche di inchieste della magistratura. L’accordo tra azienda sponsor e club prevede una parte "ufficiale" e un’altra nascosta: la prima sottoscrive con il secondo un contratto di 10 milioni all’anno, pagabili in quattro rate da 2,5 milioni l’una. E questi soldi lo sponsor li può detrarre dalle tasse. Poi, sottobanco, il club ne restituisce una parte, in contanti e senza dichiararlo. Così entrambi sono contenti: la società sportiva che incassa la sponsorizzazione, e il marchio che crea dei fondi neri. FURBATE DA VIP Quello di Valentino Rossi, esploso recentemente, è soltanto uno dei tanti casi. Personaggi più o meno celebri che trasferiscono la propria residenza all’estero, in un Paese che non preveda la doppia imposizione fiscale (per esempio l’Inghilterra), per pagare le tasse solo sul reddito frutto di attività svolte nel Paese stesso. Che, in genere, rappresenta soltanto una piccola parte dei guadagni complessivi. I PARADISI OFFSHORE Delle società italiane quotate in borsa, poco meno della metà posseggono pacchetti di controllo di società con sede nei "paradisi fiscali", Paesi come le Isole Cayman, oppure Tonga, o anche il Lussemburgo, dove per l’appunto vige una legislazione fiscale particolarmente agevolata. La struttura societaria tipica è la "International Business Company": a questo tipo di società non viene chiesto di rendere pubblico il nome dei proprietari, e possono essere trasferite senza necessità di un atto pubblico, poiché proprio la proprietà è legata al possesso di azioni al portatore che sono liberamente scambiabili. E per fondare una Ibc basta un capitale di 3 euro. Peraltro, le banche italiane con sedi nelle "piazze offshore" sono circa 300. Andrea Scaglia