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 2008  maggio 09 Venerdì calendario

Curie e Curiali In Vaticano è al dunque lo scottante dossier sui neocatecumenali Italia Oggi 9 maggio 2008 Il piatto è di quelli che scottano

Curie e Curiali In Vaticano è al dunque lo scottante dossier sui neocatecumenali Italia Oggi 9 maggio 2008 Il piatto è di quelli che scottano. Ed è sul tavolo del prefetto della congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il cardinale Francis Arinze. Si tratta degli Statuti definitivi dei neocatecumenali, statuti che da dieci mesi aspettano un’approvazione dal Vaticano che non vuole arrivare. Statuti fondamentali perché, se approvati, significano che il Cammino ha il marchio e l’approvazione pontificia definitiva. Kiko Arguello, Carmen Hernandez e don Mario Pezzi, gli iniziatori del Cammino, sono costantemente in contatto con il presidente del Pontificio consiglio per i laici, il cardinale Stanisaw Ryko, anch’egli in attesa di buone nuove dal Culto Divino. Il nodo sembra essere, in effetti, proprio quello liturgico, ovvero la modalità con la quale gli aderenti del Cammino celebrano l’eucaristia. Nel 2005 fu lo stesso Arinze a scrivere una lettera ai responsabili del Cammino chiedendo loro che nella celebrazione della Santa Messa accettino e seguano i libri liturgici approvati dalla Chiesa senza omettere né aggiungere nulla. «Questo è il principio base», si legge nella lettera, «seguire i libri approvati, non aggiungere e non sottrarre. La domenica è il giorno del Signore: il Santo Padre decide che per il Cammino Neocatecumenale, almeno una domenica al mese, le comunità devono partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale. Per le altre tre settimane, il Cammino Neocatecumenale in ogni diocesi resti in dialogo con il vescovo diocesano». Quando al modo di ricevere l’eucaristia, nella Lettera si chiede che il Cammino abbandoni l’uso di accostarsi al sacramento tramite una mensa addobbata posta al centro della Chiesa e passi invece da questo al modo normale. Benedetto XVI, nel 2006, pochi mesi dopo la lettera di Arinze, aveva «fraternamente ammonito» il Cammino ad attenersi alla liturgia di Santa romana chiesa durante un incontro con 200 famiglie del movimento missionarie in tutto il mondo. Intanto, lo scorso 29 marzo, Kiko Arguello, affiancato da Carmen Hernandez e da don Mario Pezzi, ha riunito 9 nove cardinali, 170 tra vescovi e arcivescovi e 54 rettori di seminari «Redemptoris Mater» per l’inaugurazione di una cappella per l’adorazione eucaristica perpetua sul Monte delle beatitudini. La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta da Monsignor Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme. Un gesto importante, applaudito da buona parte delle gerarchie. Ma, in Vaticano, c’è ancora oggi chi si dichiara insoddisfatto e ritiene che da parte di Kiko Arguello ancora non siano arrivati i giusti segnali di cambiamento. A novembre del prossimo anno il cardinale Arinze dovrebbe andare in pensione. Per il futuro dei neocatecumenali, dunque, molto dipenderà dal successore di Arinze. Un nome possibile potrebbe essere quello di Angelo Amato, oggi segretario della Congregazione per la dottrina della fede. Altrimenti è pronto monsignor Malcolm Ranjith, attuale vice di Arinze, il quale ha già fatto sapere di non essere disponibile a rimanere al Culto divino nel caso non diventi lui il prefetto. Andrea Bevilacqua