Maria Tinelli La Stampa 9/5/08., 9 maggio 2008
Per garantire il riposo dell’ospite, le grandi catene alberghiere ormai non badano a spese: stanze con pareti insonorizzate, porte blindate, impianti di ventilazione e di illuminazione eco-rispettosi
Per garantire il riposo dell’ospite, le grandi catene alberghiere ormai non badano a spese: stanze con pareti insonorizzate, porte blindate, impianti di ventilazione e di illuminazione eco-rispettosi. E poi kit di oli essenziali per l’aromaterapia, cd di musica classica e jazz rilassante, massaggio defatigante e anti-jet lag in camera, mascherina per gli occhi (quella in visone bianco rasato del Ritz costa 275 dollari), ecc. Ma la sfida decisiva per la conquista del cliente si gioca riguardo i letti: secondo Price Waterhouse Coopers, per aggionarli gli alberghi hanno speso 1,4 miliardi dollari. Ha cominciato Westin, nel 1999, con il suo Heavenly bed, giaciglio-nuvola; l’hanno seguito Hilton con Serenity Collection, Sheraton con Sweet Sleeper, Hyatt con Grand Bed, Sofitel con My Bed, ecc. Il comfort dipende anche da questioni di di cachmere, piuma d’anatra o d’oca, lenzuola di seta o di lino (contano, pare, anche i fili del cotone, una sorta di grammatura di trama e ordito). E poi negli alberghi di lusso non può mancare il "pillow menu", la lista dei guanciali diversi per forma, misure e tipo di imbottitura. Il Benjamin a New York ne offre 12: al grano saraceno, al lattice, ipoallergenico, snore-no-more, anti-cervicale, con attacco iPod incorporato. Il Four Season di Manhattan ha brevettato un cuscino ad acqua e uno swedish memory gel, ripieno di una sostanza gelatinosa che memorizza e conserva la forma della testa. The Fairmont Copley Plaza di Boston ha anche un formato per donne incinte. Mentre il Park Hotel di Tokyo ha assunto un sarto-materassaio pronto a soddisfare tutte le richieste dei suoi ospiti.