La Stampa 7/5/08., 8 maggio 2008
In Italia, dal 2000 a oggi, è diminuito il numero di omicidi, passati da 13,1 a 10,3 per milione di abitanti
In Italia, dal 2000 a oggi, è diminuito il numero di omicidi, passati da 13,1 a 10,3 per milione di abitanti. Lo rivela il rapporto Istat "100 statistiche per il Paese". La gran parte degli omicidi, dice il rapporto, si registra nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e, in modo minore, Basilicata. Anche queste regioni, tuttavia, presentano l’andamento decrescente che si osserva a livello nazionale. La riduzione degli omicidi è legata alla diminuzione dei delitti di criminalità organizzata registrata nelle regioni del sud e nelle isole, in particolare in Puglia e in Calabria, dove tuttavia si rilevano ancora valori superiori a tutte le altre regioni: 34,4 omicidi per milione di abitante (segue la Campania con 22,1). In Europa, l’Italia è uno dei Paesi più sicuri: si colloca infatti al di sotto della media europea (14 omicidi per milione di abitanti), in ottava posizione dopo Austria, Lussemburgo, Svezia, Germania, Malta, Slovenia e Repubblica Ceca. I Paesi con il maggior numero di omicidi sono le ex repubbliche russe del Baltico, Lituania, Estonia e Lettonia, che hanno indici, rispettivamente, pari a 118,3, 83,9 e 55,2 omicidi per milione di abitanti. Nonostante i dati incoraggianti, la criminalità preoccupa il 58,7% degli italiani. Altre fonti di angoscia, la disoccupazione, indicata dal 70,1% degli italiani e la povertà, indicata dal 29,4% (era il 17,0% nel 2000).