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 2008  maggio 08 Giovedì calendario

Flop delle aste, l´arte va in recessione. la Repubblica, giovedì 8 maggio 2008 Milano. La crisi dei subprime travolge anche Picasso, Monet, Gaugin e Matisse

Flop delle aste, l´arte va in recessione. la Repubblica, giovedì 8 maggio 2008 Milano. La crisi dei subprime travolge anche Picasso, Monet, Gaugin e Matisse. La stagione delle aste di New York, come prevedevano molti analisti, si è aperta dopo anni di record con un mezzo flop. E solo il mini-dollaro ha salvato in zona Cesarini la tradizionale vendita di tele degli impressionisti battute da Christie´s. Su 58 opere, infatti, solo 44 hanno trovato un compratore, per un controvalore complessivo di 277 milioni di dollari, ben al di sotto dei 286-400 milioni previsti dalla auction house britannica. Tanto che i mercanti d´arte e i collezionisti presenti al Rockfeller Center martedì sera hanno già rivisto al ribasso gli 1,8 miliardi che speravano di raccogliere nella settimana di aste del colosso britannico e di Sotheby´s. La geografia dei clienti della prima serata newyorchese è un ritratto fedele dello stato di salute economico del globo. Gli americani, come prevedibile, hanno marcato visita e solo il 32% delle opere è rimasto negli Usa. A fare la parte del leone, per ovvi motivi valutari, sono stati gli europei che si sono portati a casa il 52% dei quadri in vetrina. «La vera novità però è stata la presenza significativa dei russi», ha fatto notare Edward Dolman, numero uno di Christie´s. Christopher Burge, il "regista" della prima asta di primavera, può comunque essere soddisfatto, visto che il suo martelletto – malgrado la maledizione dei subprime – ha battuto tre nuovi record mondiali per gli impressionisti. In cima alla classifica Il ponte ferroviario di Argenteuil di Claude Monet. Christie´s l´aveva valutato 35 milioni, appena sotto il massimo (36,5 milioni) mai spuntato da una tela del pittore francese. Ma una misteriosa offerta telefonica anonima dell´ultimo secondo si è portata via il quadro per 41,48 milioni. Un affare per i venditori, la famiglia di mercanti d´arte monegaschi Nahmad, che si era aggiudicata l´opera nel 1988 a un´asta per 12,4 milioni. Due altri Monet, però, sono rimasti tristemente invenduti così come un paio di Picasso, un Gaugin e un Matisse, per i quali nessuno è andato oltre il minimo proposto dal battitore. La sorpresa è arrivata però dalle sculture, vere protagoniste dell´asta. Una magrissimo bronzo di donna alta tre metri scolpita da Alberto Giacometti è stata venduta a un prezzo record di 27,4 milioni, quasi 10 di più di quanto sperava Christie´s. Quasi 19 milioni (altro record) ha spuntato un altro bronzo di donna di Auguste Rodin. Questi "zuccherini" non bastano a riportare l´ottimismo nel mondo dei collezionisti d´arte, condizionato dal rischio recessione che ha già dimezzato negli ultimi sei mesi il valore in Borsa dei titoli Sotheby´s dopo un flop autunnale di un´asta. Unica consolazione il boom dei paesi emergenti, dove si sta aprendo un mercato ancora tutto da esplorare. In Cina, ad esempio, è stato mandato in avanscoperta (va da sé) Mao Zedong nella versione "pop" e molto poco comunista dipinta da Andy Warhol. Andrà all´asta dopo una mostra ad Hong Kong a fine maggio e secondo le stime la tela potrebbe essere venduta a 120 milioni. Ettore Livini