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 2008  maggio 07 Mercoledì calendario

Veltroni: in autunno congresso tematico - Stop al «caminetto». Il Sole 24 Ore 7 maggio 2008 Nelle stesse ore in cui Walter Veltroni riuniva i segretari regionali del Pd, Massimo D’Alema riuniva i "suoi"

Veltroni: in autunno congresso tematico - Stop al «caminetto». Il Sole 24 Ore 7 maggio 2008 Nelle stesse ore in cui Walter Veltroni riuniva i segretari regionali del Pd, Massimo D’Alema riuniva i "suoi". Tant’è che Marco Minniti, nel doppio ruolo di segretario della Calabria e di dalemiano, abbandonava il vertice con il leader – cominciato da pochissimo – per raggiungere l’albergo romano dove il ministro degli Esteri uscente ha chiamato all’appello una cinquantina tra deputati e senatori. Anche la sincronia degli eventi rappresenta plasticamente lo schieramento di forze (ovvero, di corrente) che si sta posizionando nel campo del Partito democratico. Il fatto è che – per quanto «trasparenti» – le iniziative di D’Alema e Bersani hanno già innescato un meccanismo che porta il Pd dentro vecchie lacerazioni facendolo assomigliare sempre più all’ex Pci-Pds-Ds. Quello di ieri è stato un duello a distanza. Mentre D’Alema ragionava del ruolo della Fondazione Italianieuropei e delle proposte programmatiche – allungando un’ombra sul Governo ombra del leader – da Veltroni e dai segretari regionali è arrivato uno stop alla logica delle «parrocchiette», un addio al «caminetto» che ha «gestito solo una fase emergenziale» e l’avvio per tappe della composizione di una classe dirigente nuova che faccia da argine alle correnti. In pratica, prima dell’estate ci sarà un’assemblea costituente che voterà i nuovi organismi di vertice eliminando il caminetto e in autunno ci sarà un congresso tematico, cioè discussione sui temi ma non sulla leadership. Inoltre, da subito partirà il tesseramento Pd. Insomma, l’offensiva veltroniana è di dare «struttura e radicamento» per togliere acqua alle correnti in fieri. Le parole dette ieri tra i segretari regionali non sono state per niente improntate al bon ton. «La smetta D’Alema con il suo vecchio vizio di assegnare le parti in commedia. Di decidere lui cosa si deve fare con le alleanze, di stabilire – lui – che l’Udc deve essere l’Udeur e che la Sinistra deve essere inglobata quando non sappiamo nemmeno cosa diventerà la sinistra», si è sentito sbottare il segretario regionale del Veneto, Paolo Giaretta. Lui che – in una terra ostile – può almeno vantare l’ultima vittoria di Vicenza, cosa che non è accaduta in Puglia con Foggia. «Saranno i segretari regionali a decidere le alleanze a livello locale per le amministrative», è stata una delle conclusioni della riunione di Veltroni che ha fissato in autunno le primarie nelle città dove si vota nel 2009. Il bersaglio non è stato solo il "caminetto" (cioè i vertici dei big del Pd) che pure cesserà di ardere. Nella riunione si è mirato stretto sulla questione-correnti. E del resto lo sapevano bene Veltroni e i segretari regionali che in parallelo con la loro riunione ce n’era un’altra all’Hotel Farnese di Roma. «Un’iniziativa alla luce del sole, non una corrente. Un gruppo di parlamentari mi ha chiesto di presentare il programma di Italianieuropei. Sono interessati a collaborare e forse creare un’associazione di parlamentari per partecipare al programma di ricerca», così spiegava l’incontro di ieri D’Alema sottolineando la «trasversalità» delle presenze peraltro minima. Fatta eccezione per i dalemiani c’erano deputati vicini a Enrico Letta, come Boccia e De Castro, ma è anche vero che da sempre il sottosegretario uscente è vicino a Bersani e che da molto si ragiona di un loro ticket. Ecco mentre D’Alema spiegava la bontà di quell’incontro, Andrea Orlando chiariva che lo Statuto del Pd assegna alle fondazioni un ruolo, quello «dell’elaborazione politica e culturale però la linea politica si decide nelle sedi del partito, non nelle riunioni delle fondazioni. meglio non rattrappirsi in parrocchiette che ci fanno regredire». Lina Palmerini