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 2008  maggio 07 Mercoledì calendario

Il Pentagono inventa il soldato bionico corazza e super poteri come Iron Man La Repubblica 7 maggio 2008 Se pensate che il Pentagono, nel varare i suoi piani di guerra, si faccia guidare soprattutto dai fumetti, avete probabilmente ragione

Il Pentagono inventa il soldato bionico corazza e super poteri come Iron Man La Repubblica 7 maggio 2008 Se pensate che il Pentagono, nel varare i suoi piani di guerra, si faccia guidare soprattutto dai fumetti, avete probabilmente ragione. O è vero il contrario, e sono i fumetti a copiare il Pentagono? "Iron man" è il film che sta sbancando i botteghini americani, dopo essere stato, a lungo, un fumetto di successo. Ma l´idea di un soldato come Iron Man, con forza sovrumana, virtualmente invulnerabile, capace di volare, portandosi in giro l´arsenale di una corrazzata è, da almeno vent´anni, un progetto operativo della Difesa Usa, che vi ha investito miliardi di dollari. Peter Singer, che già era stato il primo ad individuare il fenomeno dei nuovi mercenari con il libro "Corporate Warriors" (Soldati aziendali), illustra i progetti del Pentagono nel nuovo "Wired to War" (Cablato per la guerra), di cui dà un´anticipazione sul sito della Brookings Institution. Il guerriero del futuro che ne emerge sembra uscito dai sogni di un preadolescente di buona cultura: un misto di Iron Man, Luke Skywalker, "Predator", la Sigourney Weaver di "Alien", con una buona dose di "Star Trek" e di classici come "Fanteria dello spazio" di Robert Heinlein. I SUPERPOTERI. Ad un soldato tecnologicamente potenziato e computerizzato, il Pentagono pensa dagli anni ”80. Ma fu costretto ad abbandonare il progetto Land Warrior, perché l´attrezzatura relativa pesava quasi 40 chili e le batterie per farla funzionare non duravano più di 4 ore. Ecco, dunque, Future Force Warrior, figlio, soprattutto, delle nanotecnologie. Anzitutto il fucile, capace di sparare pallottole, ma anche minimissili da 15 millimetri, a guida termica per non mancare mai il bersaglio. Benignamente possibile anche inviare scariche elettriche, che stordiscono il nemico. Poi, gli occhiali. Da lontano, sono un binocolo che consente di vedere a distanza di chilometri, con tanto di bersagli indicati (come Luke Skywalker nella prima scena di "Guerre stellari"). Più da vicino, scatta il sistema Mantis, copiato dagli occhi degli insetti (e dal film "Predator"), che sovrappone in un´unica immagine input visivi, infrarossi, termici, consentendo di rispondere alla cruciale domanda: "Cosa c´è dietro quella porta?". Come routine, il soldato può far scendere davanti all´occhio un mini monitor che gli fornisce diversi angoli di visuale. E, se Mantis non basta a sventare i pericoli, ci sono annusatori elettronici che segnalano esplosivi o presenze umane e super microfoni, capaci di captare una conversazione a 50 metri. Naturalmente, c´è anche il nemico che si dà da fare. Ecco, dunque, che l´attrezzatura informa il comando su temperatura, battito cardiaco, posizione stessa del soldato (come nel film "Alien"). Ma ecco anche una armatura di nanomateriali che, come l´airbag dell´auto, si attiva quando viene colpita, diventando dura come acciaio e facendo rimbalzare le pallottole (come Superman). Gli stessi nanomateriali possono diventare nanomuscoli, aumentando del 25-30 per cento la forza del soldato (ancora Superman). L´ESOSCHELETRO. Sull´armatura. Tuttavia, il Pentagono pensa anche più in grande, a qualcosa che protegga e, insieme, potenzi (come "Iron Man", "Alien", "Matrix", "Fanteria dello spazio"). Il peso dell´attrezzatura sarebbe caricato su questa sorta di corazza, che il soldato al suo interno guiderebbe non per via elettronica, ma attraverso sensori collegati ai suoi muscoli, in modo da assicurare la naturalezza dei movimenti. Il risultato finale non dovrebbe essere molto diverso dai soldati imperiali di "Guerre stellari". Ma consentirebbe di portare un peso di 100 chili come se fossero 3. Più l´opzione di "stivali bionici" per correre come una bici e fare salti di parecchi metri. Nonché scalare i muri. Spiderman, insomma. LE PILLOLE. Ma si può anche migliorare il soldato nudo e crudo. Un po´ come gli steroidi per gli atleti. Pillole che consentano di potenziare muscoli ed energia, di bloccare fatica e sonno (vedi Capitan America). Se le pillole spaventano, c´è l´ipotesi che l´elmetto contenga dei sensori che registrino l´affaticamento (attraverso il battito delle palpebre, per esempio) e intervengano con la "stimolazione magnetica transcraniale", ovvero onde magnetiche che stimolino le onde cerebrali. E se il soldato viene ferito? Vaccini che, dopo lo choc iniziale, limitino o inibiscano il dolore successivo. Ma anche una tecnologia per accelerare la guarigione: infrarossi per rendere più rapida la riparazione dei tessuti danneggiati (vedi il dottor McCoy e "Star Trek"). Un esercito così equipaggiato avrebbe una potenza devastante. Ma, nota Singer, ci sono anche vantaggi strategici più ampi. Sarebbe più facile condurre operazioni clandestine o, comunque, rapide. E, soprattutto, sarebbero necessari assai meno soldati. Meno effettivi vuol dire anche un apparato logistico più snello. Due problemi - il reclutamento di un organico sufficiente e il costo delle operazioni - acutamente sentiti nell´America di oggi, intrappolata nell´avventura irachena. E´ questo il futuro della guerra? Singer annota i rischi morali e politici di questo salto supertecnologico delle capacità militari, ma sottolinea anche che maggiore complessità significa anche maggior possibilità di errore. Dai defolianti in Vietnam alla "sindrome del Golfo", il record del Pentagono registra parecchi flop. I primi a saperlo sono i soldati, cui non sfugge la versione fantascientifica della legge di Murphy, ovvero la legge di Finagle, in base alla quale "se una cosa può andar storta, lo farà, nel peggior momento possibile". Per questo, quando il Pentagono sperimentò un suo primo esoscheletro, ai tempi del Vietnam, scoprì che ai soldati premeva anzitutto un requisito: un modo per uscirne fuori il più in fretta possibile. MAURIZIO RICCI