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 2008  maggio 06 Martedì calendario

Alitalia, vertice ad Arcore E arrivano sul conto i 300 milioni del prestito Corriere della Sera 6 maggio 2008 ROMA – Alitalia incassa i 300 milioni del prestito ponte e attende un nuovo presidente

Alitalia, vertice ad Arcore E arrivano sul conto i 300 milioni del prestito Corriere della Sera 6 maggio 2008 ROMA – Alitalia incassa i 300 milioni del prestito ponte e attende un nuovo presidente. Sarà questa la prima decisione sulla compagnia che dovrebbe assumere il nuovo ministro dell’Economia, con ogni probabilità Giulio Tremonti. L’attuale presidente Aristide Police sembra avere tutte le intenzioni di rimettere l’incarico, una volta insediato il nuovo governo. Ma la necessità di avere un capoazienda con tutte le deleghe ha almeno due altre motivazioni. La prima è legata alla necessità, espressa da Silvio Berlusconi, di consentire alla cordata italiana e a altri pretendenti di fare una due diligence dei conti per varare un piano di ristrutturazione. Poiché però la cordata non è ancora in grado di consolidarsi in una società veicolo, e non lo sarà prima delle verifica dei conti, sorge l’esigenza che qualcun altro la effettui. Potrebbe trattarsi dello stesso nuovo presidente che poi riferirebbe l’esito dell’esame contabile all’azionista. La seconda motivazione utile per la nomina di un nuovo vertice è la situazione dell’azienda che è guidata da un team di dirigenti ma che abbisogna di un riferimento più certo. Tra i nomi più accreditati, quello di Mario Resca che vanta una lunga esperienza di manager e che gode della stima del Cavaliere. Ogni decisione è dunque rinviata a dopo l’insediamento del nuovo governo. Con il dubbio, che circola sempre più insistentemente, che il probabile ministro Tremonti possa sospendere il tentativo di Ermolli e riportare le macchine indietro, cercando un recupero dell’offerta di Air France-Klm. I francesi sarebbero in attesa delle mosse del nuovo governo, pronti a considerarle, purché l’eventuale proposta non li veda confinati in un ruolo minoritario. Intanto Bruno Ermolli, consulente di Berlusconi, procede nell’elaborazione della cordata italiana. Ieri ne ha riferito al Cavaliere durante un pranzo a Arcore. «Sto giocando la partita Alitalia su invito di Silvio Berlusconi con grande entusiasmo – ha poi detto detto al Tg3 Lombardia – e se sto continuando a lavorare a questa partita è perché qualche possibilità di successo la vedo». Al momento la compagine comprenderebbe Air One ma in un ruolo di minoranza che il patron Carlo Toto vorrebbe rafforzare; un vettore internazionale (un arabo?), sempre con una quota minoritaria; alcuni soggetti finanziari e un gruppo di imprenditori con una partecipazione in media tra i 25 e i 50 milioni di euro, tra cui la Findim della famiglia Fossati, comeanticipato dal Corriere Economia. Il coinvolgimento di Lufthansa, auspicato soprattutto dai sindacati, non sembra per ora alla portata di Ermolli: i contatti tenuti da varie banche tra cui Unicredit, che li ha smentiti, ma anche Mediobanca, non avrebbero dato esito positivo. I tedeschi chiedono un ruolo di primo piano e mano libera nel risanamento e preferiscono aspettare l’eventuale commissariamento. Intanto Alitalia ha incassato i 300 milioni del prestito ponte che farà di tutto per non usare in modo da non incorrere nelle ire dell’Ue. Ieri il commissario ai Trasporti uscente, Jacques Barrot, ha detto di attendere una replica del governo italiano alle osservazioni di Bruxelles, entro il 19 maggio. Ma in quella data è possibile che a riceverla ci sia già il suo successore: un commissario italiano. Antonella Baccaro