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 2008  maggio 06 Martedì calendario

A Bologna sei ronde: ogni partito ha la sua. Corriere della Sera 6 maggio 2008 Dunque. Prima delle elezioni passavano dalle parti del Villaggio Ina quelli del Gruppo Primavera, pensionati del Pd col telefonino chiama polizia e la loro brava pettorina (e fa uno)

A Bologna sei ronde: ogni partito ha la sua. Corriere della Sera 6 maggio 2008 Dunque. Prima delle elezioni passavano dalle parti del Villaggio Ina quelli del Gruppo Primavera, pensionati del Pd col telefonino chiama polizia e la loro brava pettorina (e fa uno). Dopo il voto, dovevano cominciare i padani che in fondo detengono il copyright di queste cose (e fa due), ma all’ultimo hanno deciso la ritirata perché intanto si sono annunciati i baschi blu dei City Angels, professionisti del ramo. Sei uomini e quattro donne, Angels che già venerdì prenderanno a circolare alla Montagnola, in stazione e in piazza Verdi (e fa tre). Per fregare tutti sul tempo, però, gli aennini si sono preparati al debutto per questa sera, «armati solo di macchina fotografica e block notes», pattuglie finiane al parco di via Vizzani e a Porta Saragozza (e fa quattro), giusto un attimo prima che scenda in strada anche qualche Amico di Beppe Grillo (e fa cinque). E Libero Mancuso? Non bastassero tutti quegli altri, ecco l’idea del magistrato- assessore che per conto del sindaco-sceriffo cura la sicurezza: si faranno bandi con l’università e dopo l’estate saranno mobilitati pure gli studenti... (E fa sei). Rondaverde, perlustrare informati. Prima o poi ci vorrà un servizio così, per cavarsela nell’intenso traffico d’archibugieri della notte che marcia su Bologna l’Atterrita, neanche fosse l’Amsterdam di Rembrandt. Più ronde che bande, più guardie che ladri. Anche se la sicurezza è un tema serio, che ormai rimescola posizioni e spinge a scavalcamenti: in consiglio comunale salta il voto sull’ordine del giorno – dare o no spray urticanti e manganelli ai vigili urbani? ”, perché i moderati dell’Udc all’ultimo non se la sentono e ritirano il sostegno, col sindaco Cofferati che li sbeffeggia («hanno preso paura, hanno paura delle novità in politica, se in Parlamento faranno l’opposizione così...»); con An che nel frattempo sfotte gli alleati leghisti («hanno fatto marcia indietro anche loro, si sono affidati ai City Angels perché le loro Guardie padane sono un flop!») e con la Lega che risponde («ma se abbiamo bloccato noi la megamoschea!... »); coi comunisti Pdci che temono la «militarizzazione » ma alla fine perfino loro si rassegnano ad avere ronde che perlomeno siano «rigorosamente inquadrate » dal sindaco; col compagno Mancuso che nel suo discorso si fa prendere da foga lumbarda e a un certo punto gli scappa la paroletta borgheziana su certi immigrati, «rifiuti», sì, perché «non ci possono mandare qui dei rifiuti...». Ronda su ronda, il mal ci ha portato qui, canterebbe Conte. Ai manganelli, agli spray, alle pattuglie. Che notte buia che c’è, povero me, povero me... Ma Bologna non sta esagerando, adesso? «C’è una grande strumentalizzazione su questo tema», ammette il leghista Manes Bernardini: «Per questo noi abbiamo rinunciato alle nostre guardie». «Niente ronde private o di partito », avverte la Cgil che più o meno la pensa come gli azzurri berlusconiani. «Tutti questi gagliardetti sono cose folcloristiche – sostiene Mancuso ”, prive di qualunque cittadinanza politica e, credo, anche legale. Sono cose che servono soltanto a disturbare l’amministrazione civica». Amministrazione che per prima... «Alt. Voi continuate a chiamarle ronde, ma le nostre sono l’esatto opposto. Noi abbiamo ingaggiato assistenti civici per l’inclusione, non guardiani della notte». E se da questa settimana vi trovate in strada An, i grillini, i City Angels e tutti gli altri? «Semplice. Non lo possono fare. E lo sanno anche loro». Troppa sicurezza, nessuna sicurezza. La città che vuole legalità inizia a dubitare di tutti questi giustizieri? «C’è una sovraesposizione », riconosce Maurizio Degli Esposti, presidente di Borgo Panigale, il quartiere ovest che un mese fa ha cominciato a sorvegliare i negozi con la benedizione della giunta: «Qui ormai si fa la corsa al titolo di giornale. Piombano sulla città gruppi come i City Angels che non hanno niente a che fare col territorio, corpi estranei che vengono a dirci cos’è la vivibilità, e magari poi sono loro ad avere bisogno della scorta, per andare in certe zone che nemmeno conoscono...». Mario Furlan, il fondatore dei baschi blu, non raccoglie. Perché anche lui odia essere mischiato: «Noi non siamo ronde. Selezioniamo gente coraggiosa ma equilibrata, ci addestriamo tre mesi, abbiamo un 30 per cento d’immigrati fra i nostri, gestiamo case accoglienza. E infatti non siamo spariti come quelli di Borghezio o di Forza Nuova. Duriamo da 14 anni: a Milano, Roma, Torino, fra un mese a Salerno... Anche a Bologna impareranno a conoscerci e ad apprezzarci». E se vi trovate gli altri fra i piedi? «Sono proprio le ronde fatte da gente impreparata, la cosa più inutile e dannosa. Ricordo tre signori in Brianza che volevano fare da sè: andarono da uno spacciatore, lo cacciarono via. Si sentivano forti. Poi tornarono gli amici dello spacciatore e bastò mezza parola... Non c’è problema, stia certo: fra un mese, questi dilettanti saranno spariti tutti». Gruppo primavera I pensionati «di ronda» contro il degrado e la microcriminalità a Borgo Panigale Francesco Battistini