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 2008  maggio 06 Martedì calendario

Un gesto sbagliato e finivamo linciati. La Stampa 6 maggio 2008 Quarantotto ore dopo l’aggressione a sei vigili urbani, da parte di 200 persone, avvenuta nella notte tra sabato e domenica in piazza Vittorio Veneto, il Procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena, bolla l’accaduto come «episodio inammissibile»

Un gesto sbagliato e finivamo linciati. La Stampa 6 maggio 2008 Quarantotto ore dopo l’aggressione a sei vigili urbani, da parte di 200 persone, avvenuta nella notte tra sabato e domenica in piazza Vittorio Veneto, il Procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena, bolla l’accaduto come «episodio inammissibile». E sul tavolo del pm Onelio Dodero c’è già un fascicolo aperto su questa vicenda. Ora tocca alla polizia municipale individuare il giovanotto che ha scatenato la reazione della piazza. Un lavoro non impossibile. Sono 55 le contravvenzioni elevate nella zona dei Murazzi tra le 19 di sabato e le due di domenica. E il proprietario di una di quelle auto multate per divieto di sosta è il tipo con i capelli cortissimi sul cranio, e rasati sui lati, che per primo ha assalito, insultato e sputato contro i vigili. Scatenando la reazione della piazza. Quarantotto ore dopo l’aggressione, gli agenti coinvolti sono più tranquilli. «Ma è stata un’esperienza che non auguro a nessuno. Non abbiamo reagito soltanto per senso di responsabilità: bastava un gesto e tutta quella gente ci avrebbe fatti a pezzi» dice Mauro Tarditi, il quarantaseienne sottufficiale che comandava la squadra quella notte. Lui ha 20 giorni di prognosi per infrazioni alle costole, ha preso cazzotti sulla schiena e gomitate nello stomaco. E di quegli istanti ricorda tutto, come se fosse appena accaduto: «Io tenevo il ragazzo, che eravamo andati a prendere dall’altra parte della piazza. Volevo spingerlo in auto, ma lui, con mani e piedi puntati contro il tettuccio e il montante, faceva resistenza. Alle spalle, intanto, c’era gente che mi dava dei pugni. Ad un certo punto ho sentito un dolore lancinante ad un fianco. Ho pensato: mi hanno dato una coltellata. E subito dopo ho avuto paura che mi rubassero la pistola. Allora ho mollato la presa sul ragazzo e ho toccato l’arma. Mi sono voltato e dietro di noi c’era un muro umano». Ragazzi con i bicchieri e le bottiglie in mano che urlavano, sputavano, lanciavano oggetti. Accanto loro altri giovanotti che, con i telefonini, filmavano tutto. «C’erano decine di persone che riprendevano la scena. E scattavano fotografie con i cellulari. Era l’inferno, una specie di follia collettiva» ricordano i vigili coinvolti. Estrarre la pistola e sparare in aria? «Una cosa simile non si fa mai. Non siamo mica pistoleri. Noi quella sera dovevamo regolamentare il traffico e far rispettare i divieti di sosta. E quello abbiamo fatto. Ma tirare fuori l’arma, mai» insiste Tarditi. E su questo punto sono tutti concordi con lui. «I colleghi hanno agito benissimo» scrivono i sindacalisti del Silpol, il secondo sindacato della polizia municipale di Torino. Che, attraverso Ferdinando Minello, spiega: «Questo episodio dimostra quando la nostra proposta di legge di equiparare la polizia municipale alle altre forze di polizia fosse buona e fondata. Il nostro, ormai è un mestiere ad altissimo rischio». Tarditi, il vigile aggredito - che tra l’altro è delegato sindacale della Uil - annuisce. E aggiunge: «In venticinque anni di divisa non mi ero mai trovato in una condizione come quella. E dire che in passato abbiamo affrontato più volte altri momenti critici durante il servizio. Ma come sabato notte, mai». I 49 agenti feriti in colluttazioni nel 2007 (e le 122 persone denunciate per resistenza a pubblico ufficiale nel corso degli ultimi 12 mesi) sono la dimostrazione di ciò che lui sostiene: «Fare il vigile è sempre è più complicato. C’è meno rispetto per chi lavora sulla strada. E in certi momenti c’è anche meno senso civico rispetto a vent’anni fa». Un tema molto delicato che adesso tutte le organizzazioni sindacali intendono affrontare con i vertici del comando e con gli amministratori pubblici. Ma per ora sono ancora i racconti di quei minuti concitati e difficilissimi quelli fanno discutere i 1900 agenti della polizia municipale di Torino. «In condizioni normali, quando gli amici lo hanno liberato, avremmo ancora potuto seguire quel giovanotto e bloccarlo. Nelle condizioni di sabato, invece, era impossibile» insiste Tarditi. Che aggiunge: «Noi abbiamo fatto tutto ciò che potevano e poi siamo venuti via da una piazza ormai ingovernabile da sei persone. Ripeto, sarebbe bastato un gesto, o un atteggiamento sbagliato, e poteva davvero finire molto peggio». E Cristiano Giambrone, il rappresentante di un altro sindacato di polizia municipale, il Sulpm, è assolutamente d’accordo con i colleghi. ma aggiunge: «Quello è servizio di ordine pubblico. Bisogna uscire dall’infingimento e adottare le misure per affrontarlo in sicurezza». Intanto attestati di solidarietà ai vigili urbani aggrediti arrivano in massa dal popolo del web. Prima finiscono su You Tube, come commenti al video (ritirato) dell’aggressione. Poi migrano su altri forum. E un giovane navigante scrive: «Sabato prossimo vado a stringere la mano ai vigili in piazza e a dargli tutta la mia solidarietà». LODOVICO POLETTO