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 2008  maggio 06 Martedì calendario

Nubi all’orizzonte del semestre francese all’Ue. La Stampa 6 maggio 2008 Appena eletto annunciò che sarebbe andato subito a Bruxelles per testimoniare la volontà di «porre fine all’immobilismo dell’Europa»

Nubi all’orizzonte del semestre francese all’Ue. La Stampa 6 maggio 2008 Appena eletto annunciò che sarebbe andato subito a Bruxelles per testimoniare la volontà di «porre fine all’immobilismo dell’Europa». Invece il 16 maggio, sette giorni prima di presentarsi a Palazzo Berlaymont, Nicolas Sarkozy era a cena con Angela Merkel sulla Sprea, segnale evidente che le visioni a dodici stelle potevano anche attendere, mentre sul pragmatismo del legame franco-tedesco occorreva lavorare subito. Era un buon inizio, eppure il taccuino ricorda che l’anno passato non è stato proprio un idillio bilaterale, che la Francia ha tentato qualche strappo e la Germania le ha puntualmente corretto la rotta. Ora che Parigi sta per diventare capitale di turno dell’Ue, Berlino regala promesse di sostegno nelle dichiarazioni ufficiali. Ma dietro le quinte si attrezza a puntare i piedi su alcuni dossier vitali. Il primo è l’energia, settore in cui Parigi e Berlino sono uniti dall’ambizione di mantenere l’integrità dei campioni nazionali, e divisi nel giudicare la strategia con cui la Commissione propone di introdurre limiti precisi per il taglio delle emissioni delle auto. Sarkozy vuole far pagare di più chi più inquina (le grosse cilindrate tedesche e non le medio-piccole francesi), Berlino su questo non cederà. «Fissare dei target per l’industria non è una buona idea - dicono in Cancelleria -. Abbiamo accettato di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020; non sta a Bruxelles dire come arrivarci». Sarkozy vorrebbe chiudere il «pacchetto energia» entro dicembre e farne il fiore all’occhiello della presidenza francese. Dovrà sudare le classiche sette camicie. Come pure sul fronte della «sua» Unione mediterranea, cui la Merkel in marzo ha già modificato la fisionomia. Parigi sperava in un processo autonomo di affari e cooperazione. Berlino ha ricomunitarizzato la strategia per tutelare gli interessi dei Paesi del Nord. Pare che la Kanzlerin abbia commentato: «Ottimi, i rapporti con Sarkozy; ogni volta che ha una proposta, troviamo una soluzione». Più difficile l’accordo se il Presidente francese dovesse tentare di usare il semestre europeo per intaccare l’autonomia della Bce. La posizione tedesca a proposito è ben nota, Frau Merkel giura: «Finché sarò capo del governo tedesco non se ne fa nulla». Un rigore, questo, che si ripete alla voce bilancio Ue, con Parigi che vorrebbe più soldi per l’economia e Berlino che dice «no». «Il dialogo è costruttivo», assicurano in Cancelleria. Peccato che «abbia le sue interferenze e, talvolta, sia difficile capirsi sino in fondo». Alla fine si troverà un’intesa, come sempre. Nel frattempo, però, la marcia trionfale sognata da Sarkozy potrebbe diventare una corsa in salita. MARCO ZATTERIN