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 2008  maggio 06 Martedì calendario

I nuovi bucanieri del carburante. La Stampa 6 maggio 2008 Ogni epoca ha i suoi pirati. Quella dell’oro e dell’argento annoverava le feroci malizie dei Morgan e degli Olonese , gli abbordaggi e i galeoni, e la bandiera col teschio

I nuovi bucanieri del carburante. La Stampa 6 maggio 2008 Ogni epoca ha i suoi pirati. Quella dell’oro e dell’argento annoverava le feroci malizie dei Morgan e degli Olonese , gli abbordaggi e i galeoni, e la bandiera col teschio. Quella dell’oro nero e del barile di petrolio oltre i cento dollari deve accontentarsi di camion, pompe elettriche e della modesta epopea delle piazzole di autostrada. Sfondo stavolta non caraibico ma egualmente di marca: la Costa azzurra, le immediate retrovie camionistiche de la Promenade des anglais e della Croisette. Tra la frontiera italiana, Ventimiglia e Saint Raphael dove transitano i convogli dei tir ormai è clima da si salvi chi può, si invocano le scorte poliziesche, le piazzole di sosta militarizzate. E si grida al disastro economico prossimo venturo delle imprese di trasporto. I dati danno ragione ai catastrofismi, l’offensiva dei solerti e indaffaratissimi pirati del gasolio è aumentata negli ultimi mesi del duecento per cento, la media di abbordaggi portati a banditesco successo si aggira sulla dozzina a settimana. E soprattutto come accadeva per i convogli dell’oro nel Caribe nessun arresto, nessun indizio dove il bottino sparisca e sia poi rimesso sul mercato. Tecnica di assalto semplice, consolidata e quindi efficacissima. La preda viene accostata di notte mentre è in sosta da un altro camion, una banda di barbareschi incappucciati entra in azione armata di una pompa elettrica di quelle in vendita in qualsiasi magazzino e sveltamente aspira il gasolio depositandolo nell’automezzo pirata. Poi sparisce nella notte. Se qualcuno se ne accorge e cerca di intervenire viene ricacciato dai bisbetici con dure minacce. I rapaci assalitori si sono fatti sempre più audaci, come ha raccontato il presidente degli autotrasportatori del dipartimento delle Alpi marittime, Patrick Mortigliengo: hanno forzato i cancelli delle imprese per mettere a secco direttamente i camion pronti a partire. Hanno ingaggiato guardie per sorvegliarli e hanno scoperto che collaboravano con i ladri. Così vengono vengono succhiati via in pochi minuti migliaia di euro di carburante. Ormai tra gli autisti corrono le parole d’ordine: raggrupparsi, se è possibile nel parcheggio per mezzi pesanti di Ventimiglia, dove gli autisti sono così numerosi da tenere a distanza i pirati. In assenza di colpevoli certi girano ovviamente i sospetti. Che chiamerebbero in causa bande specializzate arrivate dai paesi dell’Est. Storie dei tempi del caro petrolio, della benzina come lusso, una volta limitate alle miserie africane, ai dannati dell’ oro nero della Nigeria, costretti in un paese che trasuda di petrolio a succhiare di frodo le gocce sottratte pericolosamente agli oleodotti. Cresce nella ricca Francia dove la benzina senza piombo è a 1,479 euro la aneddotica dei nuovi miserabili della stazione di servizio: automobilisti che ripartono con 5 euro di carburante, il diffondersi della pratica della benzina a credito quando si avvicina la fine del mese, dietro deposito di documento di identità fino al saldo. Ora non si assalta più la cassa come un tempo, si mettono a punto tecniche per il pieno a sbafo. Fenomeno che sta dilagando e per cui si invocano specifiche controffesive poliziesche. Esempio del metodo più usato scegliere nelle stazioni di servizio le pompa più periferica rispetto al controllo degli addetti alla cassa, sistemare un segnale per tenere lontani altri clienti facendo credere cha è in panne, sollevare il portellone posteriore per nascondere il numero di targa alle eventuali telecamere. I più spicci ricorrono a targhe false. Poi si passa a fare il pieno fino all’ultima goccia e si parte a tutta velocità. Vista la diffusione del fenomeno si imbastiscono le contromisure: ovvero generalizzato obbligo del prepagamento e erogazione che scatta solo per un comando dato dall’addetto. Domenico Quirico