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 2008  aprile 04 Venerdì calendario

Chattando in rete con Al Qaeda. Corriere della Sera 4 aprile 2008 In un sito normale avrebbero definito la rubrica «Chiedete al dottore »

Chattando in rete con Al Qaeda. Corriere della Sera 4 aprile 2008 In un sito normale avrebbero definito la rubrica «Chiedete al dottore ». E il dottore, il medico egiziano Ayman Al Zawahiri, non ha deluso i «pazienti», rispondendo a un buon numero di quesiti sulle condizioni di Al Qaeda e del suo leader, Bin Laden. Il referto, a sentire l’ideologo, è confortante: il movimento avanza e Osama «sta bene» a dispetto delle «false notizie» che lo vogliono malato. Una breve citazione che, unita alla massiccia presenza mediatica di Al Zawahiri – 50 interventi in audio e video dal 2003 a oggi ”, fa sospettare che il «dottore » stia sgomitando per diventare lui il punto di riferimento. Infatti ha indossato i panni del politico, del custode dell’ortodossia, dello stratega, del consigliere militare usando Internet sia come podio che come «piccola posta». A coloro che chiedevano testi da leggere ha indicato più volte il suo ultimo libro e curiosamente Il i capi qaedisti a volte scompaiono o non possono intervenire come vorrebbero. Quindi ha aggiunto che è stato costretto ad occuparsi di una grana: la replica alle critiche di alcuni estremisti egiziani che hanno rinunciato alla lotta armata. Una missione affidata a un libro di quasi 200 pagine messo su Internet. Dopo i chiarimenti e l’affermazione di essere pronto ad avviare un «dialogo» con chi critica il movimento, il dottore ha aperto la sua «chat» affrontando questioni strategiche e problemi quotidiani dei mujaheddin, dedicando molto spazio – forse troppo – alle questioni egiziane. Al Zawahiri ha polemizzato aspramente contro coloro che hanno messo in discussione i sistemi di lotta qaedisti. Duro l’attacco allo sceicco Qardawi, figura religiosa molto ascoltata in tutto il mondo musulmano che ha osato contestare le azioni suicide. Difesa strenua anche delle tattiche del movimento in Iraq e in Algeria, con l’impiego massiccio di attentatori suicidi. Non siamo noi a uccidere i civili, è la sua tesi, ma i miscredenti e gli 007 dei regimi arabi. «Se mai un innocente è stato ucciso durante le operazioni dei mujaheddin, allora o è stato un errore non voluto o è accaduto per necessità». Poi, come ha fatto negli ultimi mesi, ha promesso azioni contro Israele «all’interno e all’estero » e ha ribadito, benedicendo Al Zarkawi, la legittimità di colpire l’Onu in quanto «nemico» dell’Islam. Molti i consigli ai palestinesi, a lungo corteggiati dai qaedisti: il senso è che devono respingere qualsiasi forma di dialogo. Per questo l’egiziano distingue tra la leadership di Hamas – da condannare perché ha accettato di partecipare al voto – e i militanti delle Brigate Al Kassam da apprezzare. Il consigliere spirituale di Al Qaeda, come si dice in questi casi, ha una buona parola per tutti. A un poliziotto di Hamas che gli chiedeva se poteva «continuare a fare il suo lavoro » visto che il solo modo per avere uno stipendio ha risposto senza farsi commuovere: «Non è permesso lavorare per una polizia che segue le leggi fatte dagli uomini e non la Sharia creata da Allah». A un giovane che era preoccupato di non poter partecipare come combattente alla lotta ha suggerito di trovare altre forme di supporto: dal finanziamento ad un ruolo nella guerra di propaganda. « esentato dalla Jihad – ha quindi aggiunto – colui che non ha abbastanza fondi da lasciare a moglie e figli». ha sostenuto che i manuali di Al Qaeda sono andati «perduti» dopo l’intervento Usa in Afghanistan. L’operazione «Chiedete al dottore» è iniziata in dicembre, quando «As Sahab», il logo che cura la diffusione dei messaggi qaedisti, ha esortato giornalisti e simpatizzanti a inviare a quattro siti le domande per Al Zawahiri. I «pr» del movimento anche fissato i termini: quesiti entro il 16 gennaio, risposte dopo il 16 febbraio. Ed è stato un successo con centinaia e centinaia di email spedite ad «As Sahab», un’interazione impossibile fino a qualche anno. Il programma ha però subito qualche cambiamento e Al Zawahiri ha replicato solo nella serata di mercoledì. Un audio su Internet di un’ora e mezza, accompagnato da un testo di oltre 40 pagine, presto seguito da una seconda puntata. E’ stato lo stesso Al Zawahiri a spiegare i motivi del ritardo. Innanzitutto l’insistenza dei «fratelli che si occupano della sicurezza di rispettare certe procedure». Una frase che potrebbe spiegare perché «dottore» In un sito normale avrebbero definito la rubrica «Chiedete al dottore» «Chiedete al dottore» La pagina web di As-Sahab, che ha lanciato l’idea di far chattare i fan con il «dottor» Zawahiri Guido Olimpio