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 2008  aprile 04 Venerdì calendario

Fuga dalla noia. La Stampa 4 aprile 2008 Avevano deciso di scappare per una sera dalla noia degli allenamenti ma la loro bravata si è conclusa con un dramma: una delle auto con cui rientravano nel ritiro dal quale erano fuggiti è uscita di strada e adesso una giovane e molto promettente fiorettista della Nazionale, S

Fuga dalla noia. La Stampa 4 aprile 2008 Avevano deciso di scappare per una sera dalla noia degli allenamenti ma la loro bravata si è conclusa con un dramma: una delle auto con cui rientravano nel ritiro dal quale erano fuggiti è uscita di strada e adesso una giovane e molto promettente fiorettista della Nazionale, S.S., 17 anni, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Udine mentre altri sette schermitori che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali giovani e cadetti, da domenica prossima ad Acireale, sono stati rispediti a casa per motivi disciplinari. Tra questi c’è Arianna Errigo, tra le più forti fiorettiste a livello giovanile, sul podio negli ultimi tre Mondiali di categoria, e l’intera squadra di sciabola maschile: Massimiliano Murolo, Alberto Pellegrini e Luigi Miracco. Da lunedì erano in collegiale a Lignano Sabbiadoro. Due allenamenti al giorno, il resto del tempo in hotel: ore noiose, con pochissimi svaghi. Martedì erano andati tutti insieme in un locale a vedere in tv la partita della Roma ma con loro c’erano i responsabili federali e i maestri. «Questa volta se ne sono andati senza chiedere il permesso a nessuno, tanto meno a me. Chiunque sostenga il contrario dice il falso e ne risponderà nelle sedi opportune», spiega il ct Andrea Magro. Concluso il giro, un’auto è rientrata prima delle 22. L’altra, con a bordo Murolo, la Errigo e due «cadette» minorenni invece è uscita di strada intorno alle 22,45, per ragioni che si stanno accertando. In tre sono usciti illesi dalla vettura capottata. S.S., medaglia di bronzo agli ultimi Mondiali, invece è stata trasportata all’ospedale di Udine dove è stata operata d’urgenza per ridurre un’emorragia sub durale. Le sue condizioni sono stazionarie, anche se i medici sono ottimisti. Il presidente federale, Giorgio Scarso, quando ha saputo la notizia ha subito sospeso i giovani coinvolti nella vicenda. La storia delle fughe dai ritiri è vecchia quanto lo sport. Gianni Lanfranco, simbolo della pallavolo italiana prima dell’avvento di Velasco, ricorda di quando lui e Piero Rebaudengo fuggirono di nascosto dal villaggio olimpico a Los Angeles «per andare a rifornirci di birre perchè lì dentro non vendevano alcolici. Andammo in un drugstore, facemmo tre viaggi, riportando le confezioni di birra nel villaggio nascoste dentro le scatole di aranciata per beffare i controlli. Avevamo il frigorifero pieno e vincemmo il bronzo». Si fugge per una birra, per un’ora in discoteca, per incontrare una ragazza. Ma non solo. Ai tempi della cortina di ferro, molti atleti del blocco filosovietico si rifugiavano in Occidente approfittando delle trasferte, come hanno fatto in tempi più recenti i pallavolisti cubani, tra cui Taj Aguero, che oggi è la «star» dell’Italia femminile e che fuggì dalla sua Nazionale durante il torneo di Montreux. Il velocista Tyson Gay, tre ori ai mondiali di atletica di Osaka, nel 2005 si allontanò invece senza permesso dall’hotel degli americani a Helsinki perchè era la vittima di episodi di nonnismo. O ancora Pietro Mennea, dileguatosi dal ritiro di Formia prima di un incontro Italia-Usa perchè aveva litigato con il vicedirettore del centro federale. Nel calcio le fughe si ripetono soprattutto durante la preparazione estiva e se ne conosce solo una minima parte. Come quando Bobone Vieri venne colto fuori da Appiano Gentile e trovò la scusa che nel ritiro dell’Inter faceva freddo. Altro caso: Ibrahimovic fu cacciato dalla Svezia prima di una partita con il Liechtenstein perchè era andato a bere una birra con un paio di compagni, come era successo 36 anni prima a Helmut Haller, pescato da Boniperti in un pub di Wolverhapton dopo un match di Coppa Uefa e messo fuori squadra prima di un derby poi perso dalla Juve. Ma la top story appartiene all’ex granata Panarelli, che abbandonò l’Avellino a Mantova per correre a Roma e regalare un anello di diamanti a Laura Torrisi, la sua fidanzata, chiusa nella casa del Grande Fratello. Inquadrato dalla tv, venne sospeso. O, per essere in clima con quel reality: «nominato». MARCO ANSALDO