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 2008  aprile 04 Venerdì calendario

GUZZETTI

GUZZETTI Giuseppe Turate (Como) 27 maggio 1934. Banchiere. Presidente della fondazione Cariplo. Presidente dell’Associazione tra le Casse di Risparmio Italiane • «Presidente da tempo immemorabile delle Fondazioni bancarie, uomo di potere di lunghissimo corso e soprattutto esperto di rammendo. Rammendo politico ovviamente [...] ”deus ex machina” dell’azionariato di Intesa-Sanpaolo attraverso la Fondazione Cariplo, alle spalle anche due mandati come presidente della Regione Lombardia [...]» (Francesco Manacorda, ”La Stampa” 28/10/2009) • «Sono solo un avvocato di provincia. Questa battuta che il Giuseppe Guzzetti da Turate ripete puntualmente da trent’anni dopo ogni successo [...] non è solo un capolavoro di understatement. la chiave per aprire le porte che possono spiegare il segreto di un banchiere dalle sette vite. Un democristiano [...] partito [...] dalla sinistra di base di Giovanni ”Albertino” Marcora [...] il Grande Vecchio delle banche del Nord è lui, almeno quanto Cesare Geronzi lo è di tutto il resto. [...] Il suo curriculum di potere è impressionante e serve a capire perchè l’avvocato comasco sia un monumento vivente al rapporto banca-politica. Consigliere regionale in Lombardia dal 1970 a il 1987; presidente del Pirellone dal 1979 al 1987; senatore dal 1987 al 1994. Già dagli anni Settanta, per conto di Marcora, era il commissario politico della Dc per le nomine in Cariplo. Poi, quando Silvio Berlusconi entra in politica nel ”94, Guzzetti ne esce in punta di piedi scuotendo la testa, ma in religioso silenzio e facendo attenzione a cooptare anche gente come Bruno Ermolli, gran consigliere di Arcore e vicepresidente Cariplo. Del cenacolo di banchieri cattolici del ”Gruppo cultura etica e finanza”, raccontato da Giancarlo Galli nel saggio ”Finanza Bianca” (Mondadori, 2005), Guzzetti è ”magna pars” insieme a Bazoli e a Roberto Mazzotta. Non è un consesso dove si parli bene del Cavaliere, ma a differenza del presidente di Intesa, Guzzetti non mostrerà mai alcun antiberlusconismo. Non credeva più di tanto alle analisi di Beniamino Andreatta, consigliere e méntore di Bazoli come di Romano Prodi, ma neppure appoggiava la ”destra” cattolica degli Angelo Caloia (per quasi vent’anni alla guida dello Ior). Per descrivere il tipo, in Cariplo è stato proprio il cattolicissimo Guzzetti a stoppare la carriera di Caloia. [...] Guzzetti è stimato e appoggiato oltre ogni immaginazione anche dalla Lega Nord, ancora in debito di personaggi di un certo ”standing” nell’alta finanza [...] in Cariplo Guzzetti garantisce anche i seguaci di Umberto Bossi e il suo capolavoro è stata la nomina di Marcello Sala nel cda di Intesa senza dire che era in quota Lega, ma presentandolo come uomo proprio. L’altro capolavoro, quello più noto, è l’aver negoziato nel ”96, con un laico come Carlo Azeglio Ciampi, la legge che ha dato vita alle fondazioni di origine bancaria. Una legge che nel 2004 il ”solito”Tremonti, da bisognoso ministro dell’Economia, provò ad aggirare tentando di mettere le mani sul tesoro delle fondazioni. Ne scaturì una battaglia legale durata un paio d’anni due, naturalmente stravinta per conto delle fondazioni dall’avvocato Guzzetti fino in Cassazione. Ora, un altro, al suo posto, si sarebbe vendicato. Invece l’avvocato di Turate, che lavora ogni giorno dalle 7 alle 21 e il sabato aiuta il figlio nello studio di Como, è un buon conoscitore della storia romana e sa che per durare non bisogna stravincere. Così ha teso la mano a Tremonti già [...] ben prima che questi tornasse al ministero. E se oggi Guzzetti è lo scudo delle banche è anche per questa sapienza longobarda degna di re Liutprando, che nel 712 regalò Turate ai monaci pavesi di San Pietro in Ciel d’oro. [...]» (Francesco Bonazzi, ”il Fatto Quotidiano” 29/10/2009).