varie, 4 aprile 2008
RUSSO
RUSSO Giovanni Asmara (Eritrea) 17 novembre 1941. Imprenditore. «[...] era emozionato ascoltando le motivazioni della laurea honoris causa che gli veniva conferita dal rettore dell’Università Parthenope: ”Un esempio di saggio mecenatismo che ha permesso a Sorrento di essere sempre al centro della cronaca e a Russo di diventare amico di una molteplicità di personaggi”. Applausi, lacrime, a fine dicembre 2006 l’imprenditore alberghiero riceve la sua consacrazione sociale. Quella economica l’aveva agguantata già da un pezzo, riuscendo a costruire in tre decenni un impero che oggi spazia tra alberghi, ristoranti, produzioni di bevande e limoncelli, cibo tipico, finanziarie e società immobiliari. Amico dei vip, cuore che batte verso Forza Italia, i soldi veri del suo conto arrivano quasi tutti dalla Sea spa e dalla Bellevue, che grazie agli alberghi controllati producono oltre il 90 per cento del fatturato del gruppo e hanno trasformato Russo nel nuovo signore del Golfo. Se Giovanni e suo fratello Mariano sono al vertice della piramide dei potenti di Sorrento da lustri, è solo negli ultimi anni che il cognome inizia a fare capolino sulle cronache dei giornali regionali: il ras della città di Caruso sta infatti mettendo le mani su tutti i gioielli della Costiera amalfitana. Russo è l’unico miliardario italiano che può dire, senza paura di essere smentito, di essere riuscito a imitare Marlon Brando e di essersi ”fatto” un’isola. Non in Polinesia, ma tre miglia a largo di Positano. Nel 1995 insieme al costruttore Francesco Savarese riuscì a comprare l’arcipelago Li Galli appartenuto al coreografo Leonide Massine e al ballerino russo Rudolf Nureyev per una cifra irrisoria (circa 5 miliardi di lire) [...] paradiso terrestre (con annessa villa di Le Corbusier, acque maldiviane e scavi archeologici romani) [...] ”Farò visitare l’isola anche al pubblico, gruppi di 50 persone una volta a settimana”, ha annunciato magnanimo l’albergatore. [...] Memorabile - come raccontò Il Mattino – l’arringa dell’avvocato di Russo, che rivendicò per il suo cliente il merito di aver valorizzato un luogo che, ai tempi di Nureyev, sarebbe stato sede di orge e festini. Basito, il pm Antonio Centore definì la battuta ”una caduta di stile conseguenza di una cultura che discrimina l’omosessualità riconducendola automaticamente a dissolutezza”. [...] Già proprietario di mezza città, dell’Hilton Sorrento Palace, col centro congressi più grande del Sud, e del Bellevue Syrene, ha comprato [...] per 14 milioni la villa positanese di Zeffirelli. Un colpo gobbo: l’intenzione è quella di trasformare le tre case in un resort ultralusso. [...] il padre aveva un albergo in Africa [...] poliglotta e ideatore della rete di tour-operator specializzati verso la Gran Bretagna, non colleziona solo hotel, ma anche amicizie importanti. Ben accompagnato (la liaison con Nicoletta Fiorucci, dell’omonima ditta di salumi, è ufficiale), Russo va a braccetto con Diego Della Valle, invita la produttrice hollywoodiana Emily Morse, va a cena con il miliardario Bruce Katz, inventa fondazioni con l’armatore e compaesano Gianluigi Aponte. Ma da buon albergatore, al momento di presentare il conto, Russo non guarda in faccia a nessuno: quando Marcello Dell’Utri si rifiutò di saldare l’affitto del Sorrento Palace per la convention dei giovani di Forza Italia, l’imprenditore chiese e ottenne due decreti ingiuntivi per circa 680mila euro. ”Russo in genere chiede acconti, per Dell’Utri aveva fatto un’eccezione”, dicono in paese. Non ripeterà l’errore» (Emiliano Fittipaldi, ”L’espresso” 10/4/2008, ha collaborato Michele Cinque).