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 2008  febbraio 05 Martedì calendario

Microsoft vincerà a colpi di dollari la grande partita. La Stampa 5 febbraio 2008. NEW YORK Il contrattacco di Google può far poco per convincere gli azionisti di Yahoo a rifiutare la proposta di Microsoft, che rappresenta non solo un’opportunità di rilancio del portale Internet, ma anche un fattore strategico per ridare equilibrio e competitività al mercato delle ricerche online

Microsoft vincerà a colpi di dollari la grande partita. La Stampa 5 febbraio 2008. NEW YORK Il contrattacco di Google può far poco per convincere gli azionisti di Yahoo a rifiutare la proposta di Microsoft, che rappresenta non solo un’opportunità di rilancio del portale Internet, ma anche un fattore strategico per ridare equilibrio e competitività al mercato delle ricerche online. Non ha dubbi Alan Sinai, guru del web e fondatore di Decision Economics, secondo cui l’approvazione di un eventuale accordo da parte delle autorità americane sarebbe meno complicata se avvenisse sotto l’egida dell’amministrazione in carica. Quale scenario attende l’universo Internet? «Sono convinto che Yahoo sarà rilevata da Microsoft. L’offerta del colosso di Bill Gates è molto vantaggiosa per gli azionisti della società californiana che stanno vedendo crollare il valore dei loro titoli. Inoltre Microsoft ha fondamentali economici molto solidi e grande liquidità, quello di cui Yahoo ha bisogno». Cosa potrebbe fare Google per contrastare Microsoft? «Molto poco, l’offerta di Microsoft è allettante ed escludo l’ipotesi di un rilancio più elevato. Ogni tentativo di alleanza tra Google e Yahoo non sarà mai all’altezza dei 44,6 miliardi di dollari offerti di Microsoft». Quindi si tratta di un bluff? «Una partnership o un’alleanza strategica è fra le possibili soluzioni per risolvere alcuni dei problemi che Yahoo ha da mesi. Ma non è assolutamente il migliore, soprattutto di fronte alle avances di Microsoft». Come cambierebbe il panorama Internet in caso di accordo? «Senza dubbio ci sarà un rafforzamento della competitività nel mercato dei motori di ricerca, oggi praticamente in mano Google, che controlla oltre il 60% delle quote. Con l’operazione inoltre si assisterebbe anche a una redistribuzione più equilibrata degli introiti pubblicitari e dei proventi ad essi legati». E nel caso di alleanza tra Yahoo e Google? «La situazione si farebbe complicata sul piano della competizione tra motori di ricerca. Il predominio di Google uscirebbe ulteriormente rafforzato e aumenterebbero i rischi di una eccessiva concentrazione di quote del mercato nella mani di un solo operatore, o di un cartello costituito dai due principali. D’altra parte un’alleanza trasversale tra le due aziende e il suo sviluppo potrebbe contrastare in qualche modo il quasi monopolio che ha Microsoft nelle attività tradizionali, quelle legate all’uso dei computer da parte di utenze private o aziende». Dal punto di vista geografico come cambieranno gli equilibri? «Yahoo gode di grande popolarità in Asia e in alcuni mercati europei, pertanto in caso di acquisizione da parte di Microsoft ci sarà su scala globale un rafforzamento della competizione, che potrebbe ben presto favorire la nascita di nuove alleanze». Ci potrebbero essere rischi di bocciatura da parte delle autorità di vigilanza? «In linea di massima non credo. Certo che, se l’operazione fosse vagliata dalle autorità sotto la presidenza Bush le probabilità di approvazione rapida e senza problemi sarebbero nettamente più elevate. In questi sette anni l’amministrazione in carica ha agevolato le operazioni di consolidamento anche nei settori strategici come le telecomunicazioni, favorendo la nascita di grandi operatori che a parere di Washington rafforzano la concorrenza. Con la prossima amministrazione le cose potrebbero risultare più complicate». Quanto dovremmo aspettare per vedere l’accordo compiuto? «L’esame del cda di Yahoo non porterà via molto tempo. Ricordiamo che l’opa di Microsoft è non sollecitata. Ritengo quindi che saranno necessari dai tre ai sei mesi, ovviamente a meno che nel frattempo non succeda qualcosa di imprevisto che cambi le carte in tavola». Francesco Semprini