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 2008  gennaio 30 Mercoledì calendario

Entrate boom anche a gennaio. Il Sole 24 Ore 30 gennaio 2008. ROMA. I dati sono ancora parziali: si riferiscono ai versamenti fatti con i modelli F24

Entrate boom anche a gennaio. Il Sole 24 Ore 30 gennaio 2008. ROMA. I dati sono ancora parziali: si riferiscono ai versamenti fatti con i modelli F24. Tuttavia, il mese di gennaio 2008 sembra confermare, con un aumento delle entrate fiscali del 9,4% rispetto allo stesso mese del 2007, la crescita in atto da quasi due anni. Dati parziali ma significativi: rappresentano oltre il 70% degli incassi, per una cifra di 33,8 miliardi. L’andamento, osserva la nota diffusa ieri dagli uffici del viceministro Vincenzo Visco, si conferma più positivo di quello fatto registrare dall’economia italiana. A dimostrazione del «costante recupero di base imponibile». Se si guarda alle sole entrate tributarie, al netto cioè dei versamenti contributivi, l’incremento è stato del 7,4 per cento. Un anno fa, a gennaio 2007, le entrate erano salite del 6,2% sullo stesso mese del 2006. Le Finanze forniscono anche una stima «quasi completa» del gettito Iva 2007, cresciuto – con riferimento agli scambi interni – di circa il 4,7 per cento. Qui, però, le valutazioni positive si tingono di grigio, poiché si conferma, negli ultimi mesi dell’anno, un calo degli incassi. Un fenomeno che si lega al rallentamento dell’economia e che ha fatto la sua comparsa già con l’autunno. E che non migliorerà nell’ultimo trimestre, per il quale è prevista una crescita congiunturale pari allo zero. Per sapere come sia andata l’Iva a gennaio occorrerà pertanto attendere. Il mese che sta per finire non è infatti significativo per il gettito dell’Iva, a causa degli anticipi che, a dicembre, si aggiungono ai normali versamenti. Quel che si sa è che gli incassi tributari complessivi del 2007 confermano le cifre della Relazione previsionale e programmatica: 456 miliardi circa contro i 432 dell’anno precedente. Anche nel caso dell’Iva, però, la performance dello scorso anno è risultata superiore a quella degli scambi interni, saliti – sempre nel 2007 – del 3,6 per cento. Togliendo la quota relativa al settore energetico, poi, «la dinamica delle entrate appare ancora più accentuata nel confronto con i consumi: la crescita si situa intorno al 5,5 per cento». Nel settore petrolifero, il gettito Iva è infatti risultato in calo: il rincaro della materia prima è stato più che compensato dalla riduzione delle quantità vendute. Sia per i risparmi dovuti ai rincari, sia per la mitezza dell’inverno 2006-2007. Le Finanze non forniscono per ora altre informazioni. Per poter disporre di dati complessivi sulle entrate dell’anno passato occorre infatti disporre dei valori completi di gennaio 2008, che concorre a formare – a ritroso – la competenza dell’anno precedente e di cui, invece, si conoscono attualmente soltanto gli incassi da F24. Occorre anche conoscere l’entità dei rimborsi dei crediti di imposta: una somma di svariati miliardi che condiziona inevitabilmente il risultato finale. anche necessario disporre degli incassi degli enti locali, attualmente oggetto di stime, nonché di altri valori che le Dogane debbono comunicare. Poco prima della caduta del Governo Prodi, il viceministro Visco aveva inviato al Parlamento l’Atto di indirizzo di politica fiscale 2008-2010. Il documento rivendica i meriti dell’Esecutivo uscente sul fronte della lotta all’evasione: «Chiusa credibilmente la stagione dei condoni», nel periodo 2006-2007 più di 20 miliardi delle maggiori entrate si stima siano derivati da un miglioramento dell’adempimento spontaneo dei contribuenti. «In numerosi settori, la crescita del gettito è stata superiore a quella che la crescita della base imponibile avrebbe prodotto. Insomma, un’emersione di base imponibile in precedenza nascosta. L’evasione tuttavia rimane, in Italia, molto elevata: si aggira sul 20-30% del valore aggiunto imponibile. Un livello superiore a quello che si riscontra negli altri Paesi europei e nelle economie avanzate. Ne consegue, concludeva il documento, che «la lotta all’evasione rimane uno dei capisaldi della politica fiscale del Governo per i prossimi anni». Luigi Lazzi Gazzini