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 2007  febbraio 07 Mercoledì calendario

Benzinai, più mercato fa bene al settore. Il Sole 24 Ore 7 febbraio 2007. Prende avvio la protesta dei benzinai contro la politica delle liberalizzazioni del Governo Prodi

Benzinai, più mercato fa bene al settore. Il Sole 24 Ore 7 febbraio 2007. Prende avvio la protesta dei benzinai contro la politica delle liberalizzazioni del Governo Prodi. I gestori si sentono minacciati dall’ingresso di nuovi soggetti sul mercato. I nuovi soggetti sono essenzialmente i gruppi della grande distribuzione che, come Conad (che ha aperto un primo impianto da 14 mesi a Gallicano in provincia di Lucca) sono riusciti tra mille difficoltà ad inserirsi nel segmento di vendita, ma in modo molto limitato. Basti pensare che solo lo 0,5% è la presenza della grande distribuzione nel settore. Poco meno dell’1% in termini di volume. Nel mercato dei carburanti esistono evidenti problemi di concorrenza e di trasparenza ed emergono alcuni fatti difficilmente contestabili. Vediamone alcuni. La Commissione Ue ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia sulla normativa in materia di distribuzione dei carburanti. Inoltre, già nel 2004 l’Autorità per la concorrenza ed il mercato aveva segnalato al Parlamento, alle Regioni ed all’allora Governo Berlusconi che il mercato dei carburanti «ècaratterizzato da un equilibrio non concorrenziale con rilevanti barriere all’ingresso di nuovi soggetti». Qualche settimana fa, l’Antritrust ha inviato una nuova segnalazione con le medesime annotazioni. Senza contare l’indagine che la stessa Antitrust ha aperto nei confronti delle compagnie petrolifere che «avrebbero posto in essere meccanismi collusivi nella determinazione dei prezzi consigliati». Bene ha fatto l’Autorità a segnalare questa situazione, perchè ognuno può trovarne conferma nel prezzo della benzina che in Italia è il più alto d’Europa, nella velocità di risalita dei prezzi e nella loro lentezza a scendere, nella quota insignificante di bio-carburanti sul territorio rispetto agli altri paesi europei. Non è bloccando l’evoluzione del mercato che si tutelano i gestori, in particolare quelli piccoli. Occorre dare ai gestori nuove risposte sul piano normativo e favorire la nascita di strutture di supporto commerciale e logistico, anche attraverso l’associazionismo, al fine di farli concorrere alla crescita ed alla modernizzazione del settore, ripercorrendo l’esperienza di successo già realizzata negli ultimi 20 anni nella distribuzione alimentare. Per questo Conad è favorevole ad un’apertura del mercato che permetta di aprire nuovi distributori collegati ai centri commerciali, ma anche di superare l’attuale condizione dei gestori, consentendo loro un’offerta merceologica senza limitazioni nel settore non oil. Il ruolo della moderna distribuzione è quello di rendere accessibili prodotti e servizi ai consumatori a prezzi più bassi. Conad lo sta facendo già da più di un anno, ad un prezzo di vendita inferiore oscillante tra i meno 7 ed i meno 10 centesimi al litro e concorrendo ad un risparmio significativo per il consumatore. Solo a Lucca più di 330 mila clienti hanno utilizzato l’impianto con un risparmio complessivo stimabile in 500 mila euro. Questi risultati sono stati realizzati non vendendo a margine zero, come alcuni gestori sostengono, ma attraverso un giusto equilibrio gestionale, una semplificazione della filiera ed un recupero di efficienza. L’ingresso di nuovi soggetti non genera solo competizione e trasparenza ma può avere positivi effetti sui livelli occupazionali (come ha dimostrato l’esperienza delle parafarmacie), sull’innovazione, sull’ambiente. In Francia, ad esempio, la presenza della moderna distribuzione ha dato notevole impulso allo sviluppo di bio-carburanti (benzina miscelata con etanolo al 5 per cento, gasolio con olio di colza o di girasole al 15 per cento, il superetanolo E85). Non a caso sempre in Francia è stata firmata nel 2006 la ”Carta per lo sviluppo del Super Etanolo E85” tra grande distribuzione, costruttori di auto e raffinatori. Il secondo capitolo delle liberalizzazioni varate dal governo conferma una svolta culturale importante, perché segna un progressivo spostamento del baricentro della politica economica dalla protezione delle categorie professionali verso la tutela dei consumatori. Restano certamente altri importanti settori da affrontare, ma il successo di queste misure, supportate da un vasto consenso dell’opinione pubblica, può dare ulteriore impulso a procedere speditamente sulla strada dell’interesse collettivo, contribuendo a consolidare la ripresa economica. Camillo De Berardinis