Varie, 7 febbraio 2007
GIAQUINTA Mariano
GIAQUINTA Mariano Caltagirone (Catania) 14 marzo 1947. Matematico. Professore di Analisi Matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e direttore del «Centro di ricerca matematica Ennio De Giorni» • «In Italia non sapere la matematica è considerato un merito ed è un atteggiamento allucinante, se si guarda alla storia degli ultimi 2 mila anni e alla realtà attuale: escludendo il mito, la teologia e la politica, tutto il resto ha forti interazioni con la matematica [...] L’idea che sia fatta da un pugno di geni e che tutti gli altri siano da buttare via è del tutto sbagliata. Questa non è una disciplina di alieni e a confermarlo c’è il fatto che la richiesta di matematica - sia dall’esterno sia al suo interno - è continua: nascono sempre nuovi problemi da affrontare e risolvere e un aspetto ogni volta strabiliante è come questioni teoriche, che appaiono slegate da qualunque contesto, diventino di colpo rilevantissime e fondamentali per la vita di milioni e milioni di persone. La teoria delle macchine di Alan Turing e gli sviluppi della logica formale: apparivano pura astrazione e invece sono state fondamentali per la nascita dei calcolatori. Oppure la teoria dei numeri che si è rivelata cruciale per la sicurezza delle comunicazioni contemporanee. Da questi esempi è evidente una coerenza interna tra teorie matematiche e realtà concreta. Sui motivi si possono imbastire risposte divergenti, ma resta il fatto che è con la matematica che ci sforziamo di capire come funzionano le cose [...] La fenomenologia elenca oggetti ed eventi. Con la matematica si va alla ricerca dei meccanismi: è grazie a questa che la fisica formula le leggi dell’Universo e la biologia comincia a farlo per la Vita» (Gabriele Beccaria, ”La Stampa” 7/2/2007).