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 2007  febbraio 07 Mercoledì calendario

ALESSANDRA ROTA

«Un bacio un altro e un altro ancora...». Il fenomeno Federico Moccia assomiglia un po´ a Claudio Baglioni: successo di pubblico e di vendite, critici freddini e volutamente distratti, interi brani (delle canzoni o dei romanzi) diventati cult, accuse di qualunquismo. Come il Baglioni dei tempi di "Questo piccolo grande amore", Moccia ha azzeccato il filone giusto, quello che mancava negli scaffali delle librerie: la letteratura per gli adolescenti della generazione globalizzata. E con il nuovo Scusa ma ti chiamo amore, che esce oggi per Rizzoli (pagg. 663, euro 18) il quarantaquattrenne scrittore romano, figlio dello scomparso Giuseppe Moccia, il "Pipolo" autore di varietà non solo televisivi, conferma la sua predisposizione alle low story, intrecci a basso contenuto calorico, alla portata di tutti (meglio, di tutte, visto che sono soprattutto le fanciulle a seguire le avventure scritte da "Fede"), dove i sentimenti si mescolano ai ristoranti più conosciuti, le emozioni alle marche dei giubbotti, il sesso - meno forte stavolta ma più praticato - alle note romantiche di Damien Rice. Con Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di te, storia della passione tra Baby e Step Moccia ha venduto oltre un milione di copie per Feltrinelli, casa editrice che poi ha lasciato in nome di un progetto di comunicazione più nazionalpopolare: cliccando su www.scusamatichiamoamore.it si possono trovare le regole del concorso-tour per 30 fortunate che potranno girare l´Italia in autobus con Moccia.
Due film (uno in uscita) e perfino un musical in preparazione, senza contare il merchandising fatto di diari e poster, le chat in rete, i lucchetti "pegni d´amore" sotto il lampione del romano Ponte Milvio. Federico Moccia, pur non condividendone le idee politiche, è il perfetto supporter della Capitale di Walter Veltroni; Scusa... è infatti una mappa aggiornata e "trendissima" della Roma che piace ai diciotto-trentenni con l´indirizzo per il sushi giusto, per il gelato più richiesto, per il locale alternativo a San Lorenzo, per i cocktail-bar in zona Monti, perfino, con una virata verso il mare, per le bruschette alle telline di un celeberrimo bagno di Fregene. Protagoniste del libro quattro amiche: Niki, Olly, Diletta, Enrica dette le "Onde", inseparabili come le celebri Trix, streghette da cartoon, impegnate nell´ultimo anno di liceo al Mamiani.
Niki, fratello undicenne rompiscatole, genitori innamorati e vagamente spaesati di fronte allo tzunami-ragazzina, motorino, le eterne Adidas, la pallavolo, la prof d´italiano, Thom Yorke dei Radiohead, la prima volta a quindici anni sull´Appia Antica a bordo di un´Alfa ´75, si innamora di Alessandro, trentasette anni, creativo di professione, una Mercedes da 60 mila euro, una ex fidanzata, una madre apprensiva, la testa piena di sogni e un po´ meno di idee . Un amore che nasce dopo un incidente su viale Parioli e tra alti e bassi, ostacoli e ragazzotti maneschi, citazioni di film (da Camera con vista a Closer, La vita è meravigliosa, Il Gladiatore) e camicie da notte di seta, tra fughe in taxi e interminabili sms, scenate di gelosie e compiti in classe, ha l´epilogo del faro, che diventerà un tormentone ma che, naturalmente, non sveliamo.
Molto meno mucciniano di quanto ci si aspetti, oltretutto Muccino jr scrittore (e tra poco anche regista) ha una tesi opposta a quella di Federico Moccia: nel suo Parlami d´amore (sempre Rizzoli, pagg. 400, euro 16) racconta della love story tra un ventenne e una signora che i 40 li ha passati da qualche tempo; qui invece non c´è spazio per la cellulite, i lifting e le iniezioni di botulino, è tutta carne fresca, entusiasta della vita, senza rimpianti né esperienze da dimenticare, pronta a mettere i piedi sul cruscotto e a "prendere a calci un uomo solo perché è stato un po´ scortese".
C´è da dire che i teen ager di Scusa sono molto meno patinati dei precedenti e sembrano molto più colti di quelli che popolavano le pagine degli altri volumi; sarà forse perché si trovano a interagire con persone più grandi e hanno voglia di stupirle non soltanto con maratone sessuali e gelati al cocco. Allora ecco Popper, Pasolini, Cioran, Gibran, un elenco sorprendente per chi abitualmente non legge nemmeno i giornali ma "sfoglia" solo Internet. Chissà, magari potrebbe funzionare da effetto trascinamento.