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 2006  maggio 23 Martedì calendario

cesara buonamici. Ho la fortuna di avere avuto nonna e mamma grandissime cuoche e fin da bambina ho sempre visto cucinare in casa

cesara buonamici. Ho la fortuna di avere avuto nonna e mamma grandissime cuoche e fin da bambina ho sempre visto cucinare in casa. Specialmente per i pranzi di Natale e le grandi occasioni, ero ammessa in cucina: prima solo a guardare, poi con qualche compito da bambina, come impastare la pasta frolla o tirare la sfoglia per i tortellini. Questi ricordi mi hanno dato le basi classiche della cucina fiorentina. In particolare di casa mia ricordo il cibreo, uno sformato di spinaci all’interno del quale si mettono fegatini di pollo cotti con burro e marsala secco: un piatto antico toscano, molto delicato. Fin da bimba mi sono sempre divertita soprattutto con i dolci. Ho ancora una collezione di formine per biscotti (me le regalava sempre la nonna) e me le sono portate dietro in tutte le case in cui ho vissuto, insieme a una cassetta piena di attrezzi per decorare, perché l’occhio vuole la sua parte, anche se la cucina di casa mia è fatta di materie prime più che di grandi elaborazioni. Per anni non ho quasi mai cucinato perché vivevo in alberghi e residence. Adesso che il lavoro mi tiene più ferma e ho una casa vera, mi sono rimessa a cucinare. Difficilmente preparo la pasta, mentre amo le zuppe di stagione, dal minestrone invernale all’estiva e colorata pappa col pomodoro. carne toscana Il mio cavallo di battaglia è la carne. Il trucco? La compro in Toscana o addirittura arriva dal piccolo allevamento di casa. La cucino al forno con tanti contorni di verdure. E poi, la torta di mele, di cui conosco molte varianti. La preferita è quella di casa, semplificata da me: uno strato basso di pasta frolla e tante mele, zucchero di canna e marmellata di arance, limoni o alchechengi, che per anni ho fatto io (ma il mio top era la marmellata di more con cui conquistavo i compagni di scuola...). Insuccessi? Una quiche lorraine: la prima che ho fatto, e anche l’ultima. Un’altra volta, in una torta, ho messo il sale al posto dello zucchero: è sempre carino vedere la reazione degli amici! Per non mortificarmi non mi hanno detto nulla e me ne sono resa conto solo quando l’ho assaggiata io! se fossi un piatto Vorrei essere un pinzimonio, un piatto semplice di verdure crude da mangiare con olio e sale. Dove però c’è la varietà, in un misto colorato e curioso. Perché nella vita mi piace il colore: adoro l’arancione e il rosso. E, d’estate, il colore mi dà energia. (testo raccolto da Marina Baumgartner)