Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  novembre 15 Martedì calendario

Da gennaio a maggio, MT Channel dedica un appuntamento fisso alla seconda guerra mondiale (ogni mercoledì alle 21 e alle 22

Da gennaio a maggio, MT Channel dedica un appuntamento fisso alla seconda guerra mondiale (ogni mercoledì alle 21 e alle 22.30). La prima puntata è su Stalin: ripercorreremo la sua ascesa per molti aspetti fortuita, le sue ”purghe”, il massacro di centinaia di famiglie in nome del comunismo, la creazione dei Gulag, centri di morte mascherati sotto il nome di ”istituti di rieducazione”, e la vittoria su Hitler, di cui volle arrogarsi il merito. Protagonista del secondo appuntamento è Rommel, il generale che, tra gli uomini più vicini a Hitler, non si macchiò di alcun crimine: per lungo tempo all’oscuro della persecuzione degli ebrei e della realtà dei lager, Rommel fu un militare fedele a un rigoroso codice di comportamento bellico sovente inconciliabile con i dettami del Führer. Di tale ”autonomia di giudizio” fornì dimostrazione nei momenti conclusivi della guerra d’Africa, combattuta a fianco dell’esercito italiano: quando la Germania fece mostra dei primi inequivocabili segni di cedimento, Rommel osò disobbedire agli ordini di Hitler, che gli aveva intimato di combattere anche a costo di sacrificare l’intero esercito, e a El Alamein offrì la propria resa. Quell’episodio fu per lui l’inizio della fine. Gli ultimi due documentari del mese cercano di chiarire gli eventi, poco noti, che portarono la Germania ad accogliere il nazionalsocialismo. Non fu il potere ipnotico dell’oratoria hitleriana, come comunemente si crede, a favorire l’affermazione nazista, ma piuttosto episodi casuali e apparentemente poco significativi, grazie ai quali – soprattutto con l’appoggio del popolo – l’ideologia di un gruppo ristretto finì per trasformarsi in un movimento di massa.