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 2005  novembre 15 Martedì calendario

Fiumi e laghi. Secondo il Worldwatch Institute, nel 2025 fiumi e laghi saranno inutilizzabili per l’agricoltura perché prosciugati al 70 per cento

Fiumi e laghi. Secondo il Worldwatch Institute, nel 2025 fiumi e laghi saranno inutilizzabili per l’agricoltura perché prosciugati al 70 per cento. Il rimedio? Risparmiare acqua. Per esempio, irrigando le radici se ne risparmia fra il 30 e il 70 per cento e si aumenta il raccolto tra il 20 e il 90 per cento. Nell’industria, riutilizzare il più possibile l’acqua già usata. Così facendo, l’Ibm ha tagliato la bolletta del 4,6%. Domanda. Acqua necessaria per produrre un chilo di pomodori: 130 litri; un chilo di cipolle: 140 litri; un chilo di frumento: 1.790 litri; un chilo di riso: 2.380 litri; un chilo di carne di maiale: 3.680 litri; un chilo di carne di manzo: 9.680 litri. Nei prossimi vent’anni ci saranno, sul pianeta, due miliardi di persone da sfamare in più e, secondo l’International Water Management Institute di Stoccolma, che ha fornito questi dati, un aumento del 24% della domanda d’acqua. Obbligo, quindi, di reincrementare le diete vegetariane. Igiene. Acqua consumata ogni anno da un americano: 1.932 litri; da un etiope: 42. Bambini che ogni giorno nel mondo muoiono per carenze igieniche: 4.000. Persone che vivono in condizioni igieniche precarie: 2,6 miliardi, cioè il 42% dell’umanità. La metà di queste sta in India e in Cina (dati Oms, Rapporto 2004). Malattie intestinali. Bere acqua non potabile provoca malattie intestinali e può uccidere: i morti per questo motivo sono un milione e ottocentomila all’anno. Gli uomini che non hanno accesso all’acqua da bere erano nel 2003 un miliardo e cento milioni (dati Oms). La situazione è tuttavia migliorata rispetto alla fine degli anni Ottanta: all’epoca poteva bere il 77 per cento dell’umanità; oggi, l’82. Questo miglioramento è frutto di due tipi di intervento: la depurazione delle acque e la loro distribuzione. Grandi benefici si sono avuti in India e in Africa. Scioglimenti. In Cina, negli ultimi 24 anni, si sono sciolti più di 3 mila chilometri quadrati di ghiacciai (che qui si estendono per 46.298 chilometri quadrati). Un gruppo di scienziati cinesi – secondo il quotidiano inglese ”Guardian” – prevede lo scioglimento entro il prossimo secolo del 15 per cento dell’intera superficie, con conseguente innalzamento dei mari, prosciugamento dei fiumi, quindi danni all’agricoltura, carestie, ecc. Artide. Sheila Watt Cloutier – a nome dei 155 mila Inuit sparsi tra Groenlandia, Canada, Alaska e Russia – ha denunciato al Senato americano lo scioglimento in atto dei ghiacci dell’Antartide che - come quello cinese - sarebbe provocato dal riscaldamento della Terra, pari a 0,6 gradi centigradi dal 1960 a oggi (dato dell’Intergovernmental Panel on Climate Change). Secondo l’Ipcc, entro il 2100 la Terra sarà più calda di 6 gradi. Gli scienziati discutono animatamente sulle responsabilità dell’uomo. Polo. Sullo scioglimento dei ghiacciai, scienziati di otto Paesi che si affacciano sull’Artico riunitisi in Islanda a novembre, prevedono lo scioglimento totale del Polo Nord entro l’estate del 2070. A quel punto il livello dei mari si sarà alzato di un metro mediamente in tutto il mondo, molti tratti di costa, lagune, arcipelaghi e atolli saranno sommersi. L’emisfero settentrionale risulterà molto freddo, quello meridionale torrido. Previste catastrofi climatiche ovunque. Indizi che stiamo veramente andando in questa direzione: lo spessore medio dei ghiacci del Polo si è dimezzato in trent’anni (da tre metri a uno e mezzo), l’estensione si è ristretta a meno di 6 milioni di chilometri quadrati contro i 7 del 1980.