14 novembre 2005
Silvestri Giuseppe, di anni 42, piccolo imprenditore edile, sposato con due figli, incensurato. Fatte spegnere alla moglie le candeline, si prese il figlio di undici anni e se n’andò fuori a fumare una sigaretta
Silvestri Giuseppe, di anni 42, piccolo imprenditore edile, sposato con due figli, incensurato. Fatte spegnere alla moglie le candeline, si prese il figlio di undici anni e se n’andò fuori a fumare una sigaretta. Arrivarono proprio allora le due Golf grigie, con le targhe nascoste da adesivo e cartone, e ne scesero cinque persone. Gli saltarono addosso, lo presero a sprangate, lo buttarono a terra mettendolo sotto con la macchina a marcia indietro, gli fratturarono una gamba, gli spararono in petto con una calibro 9 corta, scapparono infine mollando le Golf una sul Gra all’altezza di via della Pisana, un’altra in via Basqiat a Casal Lombroso. Il figlio di 11 anni, che stravedeva per il padre e non aveva voluto capire quello che aveva visto, intando diceva agli amici che erano usciti dal locale e lo avevano portato via: «Papà è stato bravo, ha schivato le pallottole». La polizia catturò quasi subito gli assassini e appurò che Silvestri e la sua famiglia - moglie e due figli - avevano prenotato il locale per festeggiare i 42 anni di lei, una tavolata di una ventina di posti in tutto, piena di amici e cognati. Giunta al parcheggio del ristorante, la Golf di Silvestri aveva urtato lievemente un’altra Golf e i due occupanti di questa seconda macchina erano saltati giù a gridare che volevano i soldi subito, e tiravano schiaffi e calci da tutte le parti, benché Silvestri e il fratello tentassero di calmarli e proponessero di continuo di firmare una Cid, cioè il documento che attesta la risoluzione amichevole di un sinistro. Alla fine i due, identificati più tardi dal vicequestore Eugenio Ferraro come i muratori Luciano e Andrea Calisti, di 33 e 26 anni, se ne andarono promettendo che sarebbero tornati. E, raccontarono poi gli amici, Giuseppe sapeva che sarebbero tornati davvero perché, nonostante la festa andasse bene e l’incidente sembrasse dimenticato da tutti, passò la serata a girarsi di continuo verso la porta. In Roma, ristorante Re degli Amici, via della Magliana 876, zona Trullo. Verso mezzanotte di domenica 6 novembre.