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 2005  ottobre 05 Mercoledì calendario

Haensch Theodor

• Nato a Heidelberg (Germania) il 30 ottobre 1941. Fisico. Premio Nobel per la Fisica 2005. « I primi esperimenti li ha realizzati a Firenze, al Lens, il laboratorio europeo di spettroscopia non lineare dell’università. Lì, in quel centro di eccellenza in cui si esplorano la struttura e i segreti della materia, ha trovato i laser ultraveloci indispensabili per applicare l’idea che a Theodor Haensch è valsa, [...] il premio Nobel per la Fisica (assieme agli americani Ray Glauber e John Hall). ’Ha rivoluzionato lo studio di atomi e molecole analizzandole con la luce laser” spiega Massimo Inguscio, fisico atomico fiorentino che conosce bene il professore [...] Haensch a Firenze è ancora legatissimo: ha una casa nel centro storico e continua a collaborare con il Lens e con l’ateneo (risulta attualmente distaccato all’università Ludwig Maximilians di Monaco). L’intuizione che gli è valsa il Nobel è nata, come riferiscono alcuni suoi colleghi scienziati, passeggiando per i vialetti della collina di Arcetri, dove aveva sede il Lens, poi traslocato in un polo scientifico dell’ateneo alle porte della città. Con lui c’era un ricercatore toscano, Marco Bellini [...] ora all’Istituto nazionale di Ottica Applicata del Cnr: ”La sua invenzione sono stati i ’frequency combs’, cioè i pettini di frequenze che da qualche tempo stanno rivoluzionando il modo di misurare con elevatissima accuratezza la frequenza della luce in tutto lo spettro visibile’. Il pettine funziona come una specie di righello preciso ed esteso, i suoi denti sono i riferimenti per indagare la materia: misurare con precisione la luce emessa da un atomo consente di comprenderne la struttura e capire come funziona. ”L’intuizione di Haensch - spiega Marco Bellini - è stata quella di creare un righello molto lungo attraverso la generazione di luce bianca, cosa che prima non sembrava possibile”. Bellini ricorda i giorni di quei primi esperimenti fiorentini - fine anni Novanta - fatti insieme al futuro premio Nobel, quando il professore andava in laboratorio ad avvitare bulloni e a sistemare lenti: ”Eravamo scettici, e invece in pochissimo tempo ci trovammo di fronte a risultati sorprendenti: le sorgenti di luce bianca mantenevano perfettamente la coerenza degli impulsi laser che le avevano prodotte e questo significava che un pettine esteso su tutto il visibile era in linea di principio possibile”. Questi strumenti ora sono una realtà e consentono di studiare la materia con grande precisione: ”Oltre alle enormi ricadute sulla fisica fondamentale - osserva ancora Bellini - questo avrà effetti sulla vita di tutti i giorni: una delle possibili applicazioni saranno orologi superprecisi che, se montati su satelliti tipo quelli usati per il Gps (global positioning system), permetteranno di misurare posizioni con una accuratezza prima impensabile”» (Laura Montanari 5/10/2005).