Danilo Taino, Corriere della Sera 8/9/2005, 8 settembre 2005
L’Economist ha analizzato l’industria del pettegolezzo o, come si dice adesso, gossip (23 milioni di copie di tabloid e settimanali ogni giorno) individuando proprio nel reality televisivo l’occhio del ciclone, cioè il punto intorno a cui ruota tutto
L’Economist ha analizzato l’industria del pettegolezzo o, come si dice adesso, gossip (23 milioni di copie di tabloid e settimanali ogni giorno) individuando proprio nel reality televisivo l’occhio del ciclone, cioè il punto intorno a cui ruota tutto. Il controllo dell’industria è allo stesso tempo nelle mani degli editori di tv/carta stampata e degli stessi protagonisti, i quali hanno interesse a costruire intornò a sé il pettegolezzo e a controllarlo. Ci guadagnano: il cantante Peter Andre e la modella topless Katie Price hanno venduto l’intero pacchetto del proprio matrimonio (fidanzamento, cerimonia e immagini del primo figlio) per più di un milione di sterline e Katie ha persino firmato un contratto con la Random per tre libri autobiografici. Tutti e due hanno radicato la loro gloria nel pubblico con un reality. In questo senso anche la maggior parte degli scoop da paparazzo (baci rubati e sfocati, seni nudi fintamenti presi di nascosto, ecc.) sono concordati con i protagonisti.